«La mia figurina Panini ora è da collezione? Che sorpresa, per me e per il mio Lecce»
«Ho segnato a Juve, Napoli e Inter? Sì ma è un caso Alla ripresa avremo subito due grandi: lotteremo»
«Grande con le grandi», così è definito sulla figurina Panini per il film del campionato. Marco Mancosu si è ritrovato davvero in un film, emozionante, nel quale recita da protagonista. Il capitano del Lecce - «grande» e ora tanto «piccolo», dinanzi alla paura causata dalla pandemia per il coronavirus - si è meritato quell’etichetta per i gol segnati contro Juventus, Inter e Napoli, in un bottino complessivo di 8 reti realizzate al suo ritorno in Serie A, a distanza di 10 anni e mezzo dalle speranze giovanili accese nel suo Cagliari. La sua figurina è stata distribuita con quelle prestigiose di Cristiano Ronaldo, con le sue 1.000 partite, e della prima pagina della Gazza sull’Epic Inter vittoriosa per 4-2 nel derby col Milan.
«Ho scoperto tutto quando sono stato taggato sui social da La Gazzetta dello Sport – dice il centrocampista, 31 anni, nato a Cagliari -. Ho seguito con curiosità l’iniziativa e sono orgoglioso di questo riconoscimento, che ritengo meritato dopo aver fatto tanta gavetta, prima di riprendermi la Serie A. Sì, io grande con le grandi, però adesso, come tutti gli italiani, mi sento piccolissimo dinanzi all’emergenza coronavirus».
3Come vive questo difficilissimo momento?
«Come tutti, sono preoccupato, so bene che ci sarà da soffrire ancora per tanto tempo. Mi emoziono quando in casa vedo che mia figlia Gioia, che ha appena 5 anni, segue in televisione con me e Valeria gli aggiornamenti sul coronavirus. Anche lei sa che è importante rispettare
La figlia «Gioia, che ha 5 anni, vedendomi nell’album un po’ si vergogna»
La salvezza «Noi terzultimi ma abbiamo sempre saputo che la A è dura»
le regole dettate dalle autorità».
3Teme che non si possa più riprendere a giocare il campionato?
«La salute viene prima di tutto. Da calciatore, mi manca tanto il campo; io ho bisogno di allenarmi tanto per andare al massimo. Spero che presto ci si rialzi, anche lo sport può contribuire alla rinascita. E concluderemo i campionati».
3Quante sue figurine ha acquistato?
«Me ne servivano 5-6. Ne ho messa una da parte per mio cognato Carlo, che vive in Svizzera e me l’aveva chiesta. Mia figlia Gioia è timida e un po’ si vergogna vedendomi in figurina…».
3In questo campionato, lei si è rivelato grande con le grandi, risultando infallibile su rigore: 5 su 5.
«Già è tanto difficile segnare in A. Figurarsi poi che felicità si può provare nel fare centro contro squadroni come Juventus, Inter e Napoli. E’ stato solo un caso».
3Tra quelle rifilate alle big, quale è stata la rete che le ha procurato più emozione? «Quella realizzata contro l’Inter, non solo perché è stata bellissima ma soprattutto perché è stata fondamentale per sbloccarci, dopo 4 sconfitte consecutive. Ma anche il gol su punizione al San Paolo e il rigore per il pareggio contro la Juventus sono perle preziose».
3 Da ragazzino, magari quando già la chiamavano Markixeddu, ha fatto la collezione delle figurine Panini?
«Eccome! La mia preferita era quella di Patrick Mboma, attaccante del Cagliari. Con gli amici giocavamo a scalineddu. Che ricordi fantastici! Da una sedia, da una panchina o da un piano posto a circa mezzo metro da terra, si lanciava la figurina: chi riusciva a farla cadere su un’altra figurina, vinceva e si aggiudicava tutte le figurine che c’erano a terra».
3Quando si tornerà a giocare, il Lecce dovrà affrontare Milan e Juve: nuove occasioni per segnare contro i grandi club? «Penso solo alla salvezza, da raggiungere magari anche con altre mie reti contro qualche big. Siamo stati risucchiati al terzultimo posto, però sapevamo quanto sarebbe stato difficile restare in A. Intanto, l’Italia deve essere grande, tutti insieme possiamo farcela!»