La Gazzetta dello Sport

COVID-19, MAI TANTI MORTI LOMBARDIA SENZA TREGUA PRONTA UN’ALTRA STRETTA PER LO SPORT ALL’APERTO

- Di Alessio D’Urso

Più di 28 mila casi, 475 vittime in sole 24 ore. Ma è boom di guariti Il governator­e Fontana: «Tra poco non potremo più curare tutti» In 7 giorni 43 mila denunce: verso il prolungame­nto dei divieti

L’ultimo appello del governator­e della Regione Lombardia, Attilio Fontana, inchioda tutti alla realtà. «Purtroppo i numeri del contagio da coronaviru­s non si riducono, continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala, siamo nel pieno dell’epidemia», ha spiegato il presidente della Lombardia. Esortando tutti, ancora una volta, a restare a casa: «Amici, io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po’ bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un po’ più aggressivi anche nel farvela capire. Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri. I nostri ospedali sono allo stremo». Perché la contabilit­à di contagi e decessi delinea ancora un quadro complesso e preoccupan­te, in attesa del picco del contagio previsto dal 25 marzo al 15 aprile. Nel giorno in cui il trend di crescita delle infezioni (+2.648) si è mantenuto stabile e il numero dei guariti nelle ultime 24 ore ha superato le mille unità (+1.084), dati che - ha detto il capo della Protezione civile Angelo Borrelli - «ci fanno pensare positivo se mettiamo in atto corretti comportame­nti», è il numero dei deceduti a far tremare: 475 in un giorno (di cui 313 in Lombardia e 65 in Emilia Romagna), nemmeno in Cina una cifra così alta in 24 ore (solo a Parma

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34). E le persone ammalate in Italia sono ora 28.710: i morti in totale 2.978 (la maggior parte in ospedale, molti anche in case di riposo per anziani), le persone guarite 4.025.

Le cause di tanti decessi vanno ricercate nell’età e nelle patologie pregresse dei pazienti.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha chiarito che si tratta di una curva ancora in crescita, perché «siamo in una fase in cui stiamo ancora misurando gli effetti delle misure adottate e non dobbiamo mollare». Lo spaventoso numero dei 475 morti si spiega innanzitut­to con l’età media delle vittime del coronaviru­s, 80 anni, soprattutt­o uomini (donne solo il 30%): «La differenza d’età tra chi decede e chi viene ricoverato sono quasi 15 anni, i picchi sono tra 70 e 79 anni e soprattutt­o 80-89 anni». L’altro elemento determinan­te riguarda poi le varie patologie, spesso comuni quali ictus, diabete, cancro e ipertensio­ne, «che associate al virus provocano esito letale». «Solo lo 0,8% dei morti risulta non avere alcuna patologia. Tra più giovani, i decessi degli under 50, troviamo persone già affette da alcune malattie», ha aggiunto Brusaferro.

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In giro ancora troppe persone: il governo è pronto a disporre il divieto delle attività sportive all’aperto.

L’allarme è ripartito da Milano,

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dove il sindaco Beppe Sala ha invitato gli anziani a non fare ogni giorno la spesa e l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha segnalato «una crescita significat­iva dei contagi» - nella provincia di Milano sono 2.644 i positivi, 318 in più rispetto a martedì -: «Ancora oggi (ieri, ndr) troppe sono le foto e i video che ci sono arrivati di persone in giro, la montagnett­a di Milano era piena di cittadini, non va bene». Ecco perché è in corso un’attenta riflession­e da parte del governo per prolungare le limitazion­i, a fronte pure del costante aumento delle persone sanzionate, cui è stato contestato uno spostament­o senza giustifica­zione: nelle ultime 24 ore, su 187.455 controlli, sono stati quasi 8.300 i denunciati (46mila in una settimana). Ed è emersa con evidenza negli ultimi giorni anche la realtà di piccoli assembrame­nti di runner (corse in coppia

IL NUMERO 400

o a piccoli gruppetti) che ha fatto scattare l’allarme. Il ministro allo Sport Vincenzo Spadafora ha spiegato: «Penso che nelle prossime ore saremo costretti a prendere in consideraz­ione il divieto di attività sportive all’aperto. La comunità scientific­a ci aveva detto di mantenere la possibilit­à di correre anche per altre patologie. Ma l’indicazion­e era ed è quella di stare a casa. E se questo appello non verrà ascoltato, saremo costretti a disporre il divieto».

In perenne emergenza gli ospedali.

La curva dei contagi ancora in crescita nelle regioni del Nord (contenuta in quelle del CentroSud, anche se ieri sino registrati 117 nuovi casi nel Lazio) fa il paio con la sofferenza continua nei nosocomi. A Bergamo è in allestimen­to un ospedale da campo degli Alpini (progetti anche per Crema e Piacenza) e l’esercito sta organizzan­do il trasporto delle bare dal cimitero Maggiore ai forni crematori fuori regione: il sindaco Giorgio Gori ha detto che le vittime sono più di quelle che rientrano nelle statistich­e ufficiali. Anche a Cremona (cui è stato donato un ospedale da una Ong Usa) e Brescia (450 decessi, 22 ieri), le altre aree più colpite, gli ospedali sono allo stremo. Ieri 55 sono stati i pazienti trasferiti dalle regioni di residenza ad altre realtà territoria­li per essere curati: un contagiato lombardo è morto in volo durante il trasporto in Puglia. E

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mentre va avanti il progetto del nuovo reparto da 400 posti letto di terapia intensiva da allestire negli spazi di Fiera Milano City, ieri a Malpensa è atterrato l’aereo della China Eastern Airlines con 12 esperti medici e oltre 17 tonnellate di nuovi aiuti sanitari.

Il premier Giuseppe Conte, intanto, ha fatto il punto sulle misure per il contrasto all’emergenza.

Il presidente del Consiglio ha incontrato ieri i ministri economici per l’attuazione delle misure del decretone “Cura Italia”, il cui esame partirà al Senato. Il governo è al lavoro per introdurre nuove agevolazio­ni per le partite Iva e per inserire anche colf e badanti nel pacchetto delle misure. Mentre le imprese chiedono più tempo per tasse e pagamenti, scatta il congedo per i figli a casa, anche retroattiv­o: fino a 15 giorni per mamme o papà, tetto 1,2 miliardi (stop pure ai mutui per le partite Iva e congelati prestiti alle piccole imprese). I leader di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, hanno commentato: «O cambia il testo o non lo votiamo». Piazza Affari, infine, ha chiuso in calo a -1,2% e lo spread si è fermato a 267 punti dopo aver toccato 320.

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