LA FERRARI DETTA LA LINEA
La diplomazia di Binotto «Per il bene della F.1 possiamo rinviare le regole»
SSono giorni difficili. La pandemia mondiale ha messo in crisi lo sport, e la F.1 non poteva fare eccezione. Alla tensione politica, dopo l’annuncio dell’accordo con la Fia che ha chiuso l’inchiesta sulla power unit Ferrari, è subentrata l’emergenza sul futuro dei GP. In tutto questo il Cavallino ha saputo ritrovare una centralità mai mancata del tutto, ma finita sotto attacco dalla fine del 2019. Negli ultimi dieci giorni la situazione ha preso una piega diversa. Un cambio di scenari repentino. Di cui scriviamo, e di cui abbiamo parlato anche con Mattia Binotto, team principal della rossa, in una chiacchierata informale. Che non può non partire dalla drammatica situazione in Italia e nel mondo. «La salute dei nostri dipendenti è la nostra priorità numero uno. Ci preoccupa quanto sta succedendo in Italia, siamo vicini alla nostra gente. Per quanto riguarda le corse prendo a prestito quanto detto da Chase Carey, presidente di Formula 1: navighiamo a vista».
La svolta
È partito tutto in Australia. A Melbourne, dopo il ritiro della McLaren per la positività di un membro del team, la Ferrari ha tenuto una posizione ferma di non correre. Trascinando altri team e inducendo poi anche la Mercedes a cambiare idea. «Ci dispiace molto per gli spettatori dell’Albert Park e i tifosi davanti alla tv – racconta -, ma da parte nostra non ci sono mai stati dubbi. Da subito le nostre intenzioni sono state chiare e lo abbiamo comunicato alle altre squadre, a Formula 1 e alla Fia. Siamo soddisfatti che alla fine abbia prevalso il buon senso». C’è altro. E’ di ieri la notizia che la Fia ha anticipato la sosta estiva con il blocco dei reparti corse, di cui leggete in un altro pezzo. Ma oggi è in programma un’importante conference call in cui si discuterà di come gestire il calendario 2020, della situazione economica dei GP e di come questa possa impattare sull’adozione delle nuove regole dal 2021. In tempi simili lavorare in parallelo sullo sviluppo di due auto può mettere in ginocchio diverse squadre. «Speriamo di tornare a correre il prima possibile – spiega Binotto -. Da parte nostra siamo pronti a supportare Fia e Formula 1 in questa fase delicata. Ovvio che l’impatto del Covid19 si faccia sentire non solo su questa stagione ma anche sulla prossima. Dobbiamo valutare ogni aspetto e vedere se non sia davvero il caso di pensare a un rinvio dell’introduzione delle nuove regole tecniche. La Ferrari è pronta a prendersi la responsabilità di una scelta che deve essere fatta nell’interesse ultimo di questo sport: non è certo il momento di egoismi e tatticismi». Il quadro nasconde un fitto lavoro dietro le quinte. Per rinviare l’adozione delle nuove regole al 2022 serve l’unanimità. La Ferrari, che avrebbe tutto l’interesse a cambiare per ripartire alla pari con chi ha dominato di recente, diventa l’ago della bilancia. Si dimostra aperta a discutere con spirito responsabile per il bene della F.1, ma in cambio può chiedere qualcosa: ripartire da zero, senza più attacchi e polemiche sulla questione power
unit che personalmente ritiene chiusa.
In pista
Fin qui la politica. Ma c’è anche una stagione da correre, anche se non si sa ancora da quando. E una monoposto da sviluppachiedendo re. «La vettura che avrebbe corso a Melbourne era la stessa che aveva chiuso i test di Barcellona - puntualizza Mattia -. È importante sottolineare che la SF1000 non ha mostrato nulla di sbagliato in termini di correlazione: ciò che vediamo in pista è ciò che dà l’auto oggi come prestazione pura. Ci sono aree dove dobbiamo migliorare e aree dove, rispetto all’anno scorso, abbiamo fatto passi avanti. Dalle analisi abbiamo notato che ci si può aspettare un miglioramento sul fronte della gestione delle gomme, com’è naturale visto l’aumento di carico. Andiamo meglio negli stint più lunghi, su più giri.
Abbiamo preso una direzione diversa rispetto al passato: quando lo fai, all’inizio normalmente perdi terreno ma hai più potenziale per il futuro». In giorni del genere c’è anche un intero team da tenere motivato. «Al ritorno da Melbourne ho percepito da parte di tutti un grande desiderio di riorganizzarci per affrontare una situazione così complicata. Adesso c’è bisogno di serenità, di stare insieme alle nostre famiglie e ricaricare le batterie. Queste settimane di chiusura, l’anticipo della pausa estiva, serviranno a fare il pieno di energie per poi spingere al massimo nei mesi successivi».
La SF1000 fa lavorare meglio le gomme, si è presa una direzione diversa rispetto al passato
Il virus? Ci preoccupa quanto sta succedendo in Italia, siamo vicini alla nostra gente
Mattia Binotto
Binotto: «Per il bene della F.1 possiamo pensare al rinvio delle regole». In cambio avrà lo stop alle polemiche? E sui piloti: «Vettel darà tutto, è in ballo il suo futuro. E Leclerc non deluderà» Seb e Charles
Cosa che dovranno fare anche i piloti. A partire da Vettel, chiamato a una stagione migliore di quella passata. «È in forma e concentrato, in un momento chiave della sua carriera. Abbiamo iniziato a discutere di un nuovo contratto, ed è importante capire cosa decidere in tempi brevi: è importante per lui e per noi che le cose siano chiare alla svelta. È tutto nelle sue mani: ora conosce Leclerc, da cui è rimasto sorpreso, sa cosa gli serve e in inverno si è preparato bene. Penso che la nuova monoposto sia più adatta al suo tipo di guida, dalle prime indicazioni arrivate da Barcellona. Ma una delle capacità dei grandi piloti è sapersi adattare alla vettura a disposizione e tirarne fuori il massimo». Charles invece è al secondo anno in Ferrari e la stagione della conferma ad altissimo livello può rivelarsi complicata. «Non credo affatto – sostiene il numero uno della rossa -. Sa bene che la seconda stagione in un top team presenta più insidie ma è un ragazzo che impara molto in fretta, sono sicuro saprà gestire la pressione nella maniera migliore».