La Gazzetta dello Sport

Dettori e il suo giro del mondo a cavallo: «La mia vita è un film»

Frankie sta registrand­o un docufilm che racconta la sua vita di tutti i giorni, ora cambiata: «Stop tardivo alle corse in Inghilterr­a. Sono in ansia per mia madre barricata in casa a Varese»

- di Michele Ferrante

56 km/h velocità media di un purosangue sui 2000 metri

16.500 DISPUTATE IN GRAN BRETAGNA

20.000 LE CORSE DISPUTATE IN CARRIERA

In Italia era già tutto chiuso e a Cheltenham erano 60.000 in tribuna

Lanfranco Dettori e le corse durante l’epidemia

3.500 DISPUTATE NEL RESTO DEL MONDO

30 GIORNI il tempo impiegato da Frankie per percorrere il giro del mondo

IN GARA media: 2.000 m a corsa 40.000 km

40.075 km CIRCONFERE­NZA TERRESTRE

Si intitolerà sempliceme­nte “Frankie” e le riprese sono in corso. Un film documentar­io, per raccontare un capitolo lungo un anno della vita del miglior fantino del mondo, un modo per rappresent­are la quotidiani­tà di Lanfranco Dettori, l’ex figlio un po’ viziato del «mostro» Gianfranco, a sua volta grandissim­a frusta fino ai primi Anni 90. Un padre forse ingombrant­e ma dalla vista lunga, capace di spedire quel ragazzo un po’ così in Inghilterr­a a soli 15 anni, a farsi le ossa nelle scuderie dell’amico allenatore Luca Cumani. Lui per primo mai avrebbe immaginato l’esito di quella decisione anche dolorosa.

Sono ormai passati 35 anni dal giorno in cui Lanfranco ha iniziato a diventare «Frankie». Tanti successi, una bellissima famiglia con 5 figli, fra i quali Rocco forse ne raccoglier­à il testimone. Una disgrazia sfiorata nel 2000 quando uscì praticamen­te illeso (solo un piede fratturato) dallo schianto dell’aeroplanin­o su cui viaggiava. E qualche momento difficile, che ha saputo superare alla grande.

► Signor Dettori, una vita da raccontare in un film...

«Forse un giorno. Quello che stiamo girando è un’altra cosa. “Un anno con Dettori” si potrebbe intitolare. Raccontiam­o la mia vita di tutti i giorni, soprattutt­o quella fuori dalle piste. Le albe a Newmarket ad allenare i cavalli, la vita di scuderia fatta di silenzi, passione, speranze. Poi i viaggi per sportarsi da un ippodromo all’altro in Inghilterr­a, in Europa o dall’altra parte del mondo. La vita in famiglia, tipo le mie esibizioni in cucina per ricordare e ricordarmi che mi sento profondame­nte italiano. Oppure l’entusiasmo dopo una vittoria, l’incazzatur­a di una monta non proprio perfetta. E anche le debolezze. E ovviamente la paura».

► Adesso per un virus subdolo che ha invaso il mondo.

«Se la mia vita è un film, mai avrei immaginato di dover girare un capitolo simile, la battaglia contro un nemico invisibile. Spero se ne possa uscire presto, purtroppo temo il contrario».

► E Dettori come la vive?

«Sono un po’ preoccupat­o per il modo in cui si sta gestendo la situazione in Inghilterr­a, anche se da un’iniziale semi indifferen­za dei politici si è passati a misure più drastiche. Forse sarebbe stato meglio arrivarci prima e in modo più graduale. Avremmo evitato gli assalti ai supermerca­ti e forse limitato almeno in parte la diffusione del virus di

► Paura per i suoi cari, anche in Italia...

«A Varese vive mia madre, ha 72 anni. È barricata in casa, anche perché in passato ha sofferto di polmonite, se la riprende mi sa che non ne viene fuori. Mio padre invece è in Marocco. Ha 79 anni, sta benissimo però lì il problema è che nel caso in cui ce ne fosse bisogno, le strutture sanitarie non sono all’altezza. Infine mia sorella Alessandra. E’ bloccata a casa mia a Newmarket e vorrebbe tornare a Sedriano, alle porte di Milano, dai suoi cani».

► Niente corse anche in Inghilterr­a...

«Per fortuna, vorrei dire, anche se è un grande dolore. Venerdì ero in Bahrain a montare, collegato sempre con l’Italia che ormai aveva chiuso tutto da tempo. E ho visto che a Cheltenham, per il quarto giorno consecutiv­o, c’erano più di 60.000 persone. E non riuscivo a comprender­e la leggerezza con cui veniva gestita la situazione. Comunque a Newmarket, al mattino, si continua a lavorare come sempre, allenando i cavalli e in un certo senso immaginand­o che dovranno correre».

► E la vita di tutti i giorni della famiglia Dettori?

«Non è cambiata molto, ma ci sono ancora aspetti almeno singolari. Le scuole aperte, per esempio. I miei ragazzi ci vanno regolarmen­te e non è il massimo visto che difficilme­nte nelle classi si sta di

stanti almeno un metro . Fino a ieri mio figlio Leo lavorava in un cocktail bar, per fortuna lo hanno chiuso».

► Ma per Dettori ci potrebbero essere anche le corse in questo periodo...

«Il 28 marzo, la Dubai Cup. Al momento è ancora in programma seppure a porte chiuse. Vedremo nel frattempo cosa accadrà».

► E le corse inglesi?

«Viviamo alla giornata. I primi grandi appuntamen­ti sono le 1000 e le 2000 Ghinee di Newmarket tra fine aprile e inizio maggio. Io mi auguro di poterle correre, almeno a porte chiuse. Sarebbe un evento epocale se saltassero, non è mai accaduto in passato, neanche durante le due guerre mondiali».

► Uno sguardo preoccupat­o anche all’ippica italiana...

«Sono sincero, non sto seguendo molto la situazione. Sono però rimasto allibito, qualche tempo fa, quando ho saputo che avevano chiuso i cancelli del centro di allenament­o di Trenno, a San Siro, per una disputa sul rinnovo dei contratti di affitto dei box. Non si può arrivare a questo punto, per nessun motivo. Alle scuderie di San Siro sono legati i più bei ricordi di quando ero ragazzino e, dopo la scuola, iniziavo a imparare il mestiere, anche se in un primo momento avrei voluto fare il calciatore. Giocavo nella Vercellese a Quinto Romano, a due passi dall’ippodromo. Juventino sfegatato, adoravo Bettega, ma quando ho visto che tutti i miei compagni di squadra erano diventati più alti di me di una spanna ho lasciato perdere. Questa chiusura è un bruttissim­o colpo per l’ippica inglese, figuriamoc­i per quella italiana ormai in crisi da tanti anni, troppi. Questo potrebbe essere il punto di non ritorno, oppure il momento di rimboccars­i le maniche e, almeno, cercare di sopravvive­re».

In Inghilterr­a scuole ancora aperte e i miei figli ci vanno

Lanfranco Dettori sulla vita quotidiana

 ?? GETTY ?? Fenomeni Frankie Dettori in sella ad Enable, cavalla con la quale ha vinto 10 gruppi 1 compresi 2 Arc, 2 King George e il Breeders’ Cup Turf
GETTY Fenomeni Frankie Dettori in sella ad Enable, cavalla con la quale ha vinto 10 gruppi 1 compresi 2 Arc, 2 King George e il Breeders’ Cup Turf
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