Sereno alla Buffon Leader come Zoff Potente come Neuer
Gigio va veloce. Lo ha sempre fatto. Ha appena compiuto 21 anni, ed è già un veterano. E miete record: il più giovane portiere della storia della A a partire dal primo minuto. Nessun portiere nei top 5 campionati d’Europa è diventato titolare stabile prima dei 17 anni, ha tagliato il traguardo delle 50 partite a non ancora 18 ed è andato in terza cifra prima di lui. Il predestinato Donnarumma nella sua corsa precoce ha trovato strade sconnesse, e qualcuno lo ha messo in dubbio. Lui si è sempre rialzato di scatto. In questa stagione sembra sbocciato una volta per tutte, unendo le sue eccezionali qualità a un rendimento costante. E destinato a entrare nel gotha dei numeri 1. A chi somiglia?
Paragoni azzurri
Chiaro che il primo paragone che viene in mente è con l’altro Gigi, Buffon. Per essere entrati in campo sbarbati e per non esserne usciti più. Ma anche per la tranquillità e la sicurezza che dà alla squadra. Quando dissero a Boban che al Milan manca il leader, lui rispose: «C’è già Gigio». E lui stesso raccontò: «Mi accorgo di contare di più nello spogliatoio ed è una cosa che mi fa piacere». Ma questo essere un innato leader unito al carattere introverso, all’imperturbabilità - quando fa un errore, si rialza e continua come nulla fosse accaduto - e alla sua essenzialità negli interventi, lo avvicina di più a un altro nostro grande del passato: Dino Zoff.
Caratteristica unica
Ora, non è difficile trovare somiglianze tecniche tra i grandi portieri. Per sfondare tra i pali devi avere senso della posizione, coraggio e tempismo nelle uscite basse e alte, riflessi da ghepardo, esplosività. Adesso, nel calcio moderno, devi essere anche bravissimo con i piedi. Chi eccelle in una dote, chi in un’altra. Donnarumma possiede un po’ tutte queste caratteristiche: posizione e reattività sono da 10, il tempismo nelle uscite è migliorato tanto, come il gioco di piede, e un po’ di merito ce l’ha Gattuso che faceva partire l’azione dal basso. Ma Gigio possiede una caratteristica unica, e non solo grazie alla sua stazza: la presente scenica. Pochi restringono la porta agli attaccanti come lui. Se te lo trovi avanti, incute timore. E in questo assomiglia al tedesco Neuer, che garda caso è il suo idolo ma «anche per come gioca coi piedi». Stesso fisico, stessa esplosività, stessa capacità di...restringere i pali ai rivali. Se vogliamo fare un passo più indietro, tra i fenomeni del passato, azzardiamo: Donnarumma ha qualcosa di Lev Yascin, il ragno nero. Più il gigante russo (unico Pallone d’Oro in questo ruolo) di Gordon Banks, perché aveva quel dono di incutere timore agli avversari. Non per niente era un pararigori. Ne stoppò uno agli Europei del ‘63 a Mazzola che poi disse: «Mi ha ipnotizzato». Gigio in questo se la cava bene: ha parato 10 dei 32 tiri subiti dal dischetto. Deve ancora perfezionarsi (soprattutto nelle uscite, coi piedi e in qualche lettura) per avvicinarsi a questi mostri. Ma è sulla buona strada. E lui la prende veloce.