Avrà la priorità Ma i corridori ora si fermano
L’Uci: corsa senza tagli, forse in autunno? Monumenti difesi La Fci dice stop: senso civico
Esul tavolo del ciclismo mondiale, dopo la prima riunione per le nuove date del calendario, arriva la decisione della nostra Federciclo. Renato Di Rocco, che è pure vicepresidente dell’Uci, ha chiesto (e ottenuto) dall’associazione corridori Accpi lo stop degli allenamenti di tutti i ciclisti, professionisti e di interesse olimpico, gli unici autorizzati su strada: «Non dobbiamo essere di intralcio alle forze dell’ordine, il ciclismo deve dare un bel segnale civico. Ognuno di noi deve sacrificare qualcosa che ci appartiene, e per noi è la rinuncia all’aria aperta. Questa è la forza del nostro movimento». I pro’ si sono già fermati in Spagna, e lo saranno entro oggi in Francia e Gran Bretagna. Cristian Salvato, presidente Accpi, spiega: «Ragioniamo come se fossimo in inverno. La prima gara non sarà prima di 3 mesi».
Difficoltà
Nella teleconferenza tra il presidente dell’Uci, il francese David Lappartient, e i rappresentanti di organizzatori, squadre e corridori, emergono le linee guida per far fronte alla cancellazione (a oggi) di 89 corse, delle quali 14 maschili del World Tour. Tra queste, le quattro classiche Monumento di primavera: MilanoSanremo
(sabato), Giro delle Fiandre (5 aprile), Parigi-Roubaix (12) e Liegi-Bastogne-Liegi (26). Il Giro guarda avanti dopo l’annullamento della Grande Partenza da Budapest prevista per sabato 9 maggio. In Italia si è disputata una sola gara: il Trofeo Laigueglia del 16 febbraio.
Lombardia fine ottobre
L’Uci decide di bloccare l’attività almeno sino a fine aprile, per ripartire ci vuole un mese di preavviso. Nella scelta delle nuove date, priorità assoluta alle corse che hanno valore universale, quindi i Monumenti e i grandi giri. Il Giro era in programma dal 9 al 31 maggio, il Tour dal 27 giugno a 19 luglio, la Vuelta dal 14 agosto al 6 settembre. In più, gli Europei a Trento (9-13 settembre) e i Mondiali in Svizzera (20-27 settembre). Il presidente Di Rocco: «Il piano
B non c’è ancora. Se va bene, l’attività potrebbe riprendere a fine maggio, ma vedete qual è la situazione mondiale del coronavirus». Le parole del presidente Lappartient rimbalzano dalla tv francese alle agenzie: «La stagione arriverà fino al 31 ottobre e anche il Giro, con un tracciato rimodellato e accorciato, potrebbe svolgersi probabilmente in autunno». Giro accorciato? Ancora una volta è sotto attacco. Ma Lappartient, con una nota successiva dell’ufficio stampa, si corregge: «Nessuna decisione è stata presa sulla data e sulla durata del Giro, che è chiaramente parte delle nostre priorità». Paolo Bellino, a.d. e direttore generale di Rcs Sport: «Il Giro non si taglia, lo sanno tutti, altrimenti questo diventa un altro sport». Azzardare scenari è come il Superenalotto. Ci saranno più gare (anche WorldTour) a luglio durante il Tour; il Lombardia potrebbe avanzare al 31 ottobre per far spazio a un calendario italiano completamente ridisegnato; i Monumenti non seguiranno l’ordine canonico, e per la Sanremo si parla di sabato 19 settembre, il weekend prima del Mondiale. Continuiamo?