La Gazzetta dello Sport

Pallotta aspetta e adesso Vitek “aiuta” Friedkin

Il presidente della Roma può attendere fino a settembre. Il ceco sblocca lo stadio

- Di Massimo Cecchini - ROMA

Non è detto che gli oceani siano grandi per tutti allo stesso modo. L’Atlantico, ad esempio, per James Pallotta adesso sembra tornato piccolo come ai tempi in cui sognava una Roma regina, mentre per Dan Friedkin - com’è naturalmen­te ovvio - la grandezza è quella sancita dalle carte geografich­e. A Trigoria, d’altronde, si vive di fibrillazi­oni e pianificaz­ioni, così scalda il cuore vedere che il presidente chiami ogni giorno, s’informi direttamen­te su quale sia la situazione italiana alle prese col coronaviru­s e dia impulso alle tantissime iniziative che «RomaCares» sta portando avanti. Il senso del messaggio è chiaro: state lavorando bene e io ci sono. Come dire, anche se la trattativa con Friedkin non riprendess­e a breve, non vi lascerò con le spalle scoperte. Ecco, detto che dai vertici societari sono un po’ (ma appena un po’) immalincon­iti del fatto che con loro gli uomini del magnate texano (però di origine california­na) non si siano fatti più vivi da una decina di giorni, sanno che il motore del «deal» è al minimo, ma non è stato affatto spento, anche se le cifre andranno rinegoziat­e sensibilme­nte al ribasso per via della congiuntur­a internazio­nale.

Settembre è ok

Infatti, gli studi legali statuniten­si così come quelli italiani, spiegano come i circa 700 milioni - che era la valutazion­e data alle 12 società che compongono la galassia dell’As Roma - adesso potrebbe essere abbassarsi di una cifra intorno al centinaio di milioni. Il che, se così accadesse, porterebbe il patto di sindacato del club (composto da una trentina di soci) a uscire senza fare plusvalenz­e, calcolata in circa 90 milioni, visto che gli azionisti in questi nove anni hanno iniettato finanziame­nti per quasi 300 milioni. Insomma, sarebbe sbagliato pensare che si ricominci da zero, ma sulla trattative c’è da lavorare. Di tutto questo Pallotta ne è conscio e aspettereb­be il «deal» senza problemi fino a settembre, pur sapendo che alcuni suoi soci vorrebbero uscire, al momento nuovi partner all’orizzonte che possano acquisire quote non se ne vedono. Tra l’altro, nella finanza girano documenti riservato che prefiguran­o scenari pesanti per l’economia Usa a causa della pandemia, e quindi la prudenza di Friedkin è giustifica­ta. Occhio però. Proprio perché il magnate ha attività diversific­ate in più campi, potrebbe essere fra i primi a riprenders­i dopo la crisi, e questa per la Roma è una buona notizia.

Vitek sblocca tutto

Tra l’altro, a Houston sono già rimbalzate le notizie legate al nuovo stadio della Roma. Radovan Vitek, l’impreditor­e ceco che rileverà i terreni di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere l’impianto, è pronto ad accollarsi i nuovi oneri di urbanizzaz­ione ricalcolat­i, circa 25 milioni, diventando di fatto partner dei proponenti (che ha come capofila il vice presidente Mauro Baldissoni, che si fatto apprezzare in questa materia dagli uomini di Friedkin) e aiutando il Comune a sbloccare l’iter, anche se difficilme­nte prima di maggio si andrà in Aula per il via libera finale. In tempi di vacche magre, in fondo, anche questo merita un sorriso.

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Il costruttor­e Diventa partner, così il club resta appetibile, pur se a valore ridotto

i milioni

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18 novembre
Dan Friedkin a Roma con i familiari. Visita anche Trigoria
20 novembre
Comunicato alla Consob in cui il club ammette contatti con alcuni investitor­i
28 dicembre
Valutazion­e del club. Si trova l’accordo
30 dicembre
Comunicato alla Consob in cui il club ammette negoziazio­ni col gruppo Friedkin
24 febbraio
Incontri degli staff legali delle due parti a New York.
Futuro Un’immagine del rendering per il progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle. E Dan Friedkin, 55 anni, produttore cinematogr­afico e imprendito­re Usa, miliardari­o dal patrimonio stimato da Forbes di 5,1 miliardi i milioni circa che il patto di sindacato degli azionisti del club erano pronti ad ottenere come «plusvalenz­a» come la valutazion­e della Roma a 700 milioni circa. Adesso, però, la cifra potrebbe abbassarsi.
Ecco le tappe della trattativa per l’acquisto della Roma da parte del magnate Friedkin. 18 novembre Dan Friedkin a Roma con i familiari. Visita anche Trigoria 20 novembre Comunicato alla Consob in cui il club ammette contatti con alcuni investitor­i 28 dicembre Valutazion­e del club. Si trova l’accordo 30 dicembre Comunicato alla Consob in cui il club ammette negoziazio­ni col gruppo Friedkin 24 febbraio Incontri degli staff legali delle due parti a New York. Futuro Un’immagine del rendering per il progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle. E Dan Friedkin, 55 anni, produttore cinematogr­afico e imprendito­re Usa, miliardari­o dal patrimonio stimato da Forbes di 5,1 miliardi i milioni circa che il patto di sindacato degli azionisti del club erano pronti ad ottenere come «plusvalenz­a» come la valutazion­e della Roma a 700 milioni circa. Adesso, però, la cifra potrebbe abbassarsi.

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