Toro: Longo ha puntato su Lukic ma adesso c’è Aina da recuperare
Con il nuovo allenatore, il serbo sempre in campo mentre il nigeriano è scivolato in panchina
Due giovani granata in altalena: uno sta salendo, l’altro è in discesa. Di rendimento. Si tratta di Sasa Lukic e di Ola Aina, praticamente gemelli per età (23) e molto simili per capacità di corsa, stazza fisica e resistenza atletica. Il Toro ci ha puntato rinnovandogli in estate i contratti, in questa stagione i ruoli dei due si sono invertiti. Lukic è passato da una presenza pressoché fissa in panchina a una presenza pressoché fissa in campo; Aina ha mantenuto il suo posto grazie alla adattabilità alle due corsie esterne, però con l’avvento di Moreno Longo e il recupero di Cristian Ansaldi la sua parabola è in calando: 75’ con la Samp, 5’ col Milan, 0' a Napoli.
Gioventù-esperienza
Questi ultimi dati documentano bene il momento difficile del nigeriano (nato a Londra). Ergo alla ripresa deve cercare di recuperare il terreno perduto ben sapendo che tutta la squadra dovrà darsi una mossa per uscire dal periodo negativo delle sei sconfitte di fila. «Contro» Aina gioca l’esperienza di De Silvestri e Ansaldi, elementi tra i più esperti del Toro ai quali l’allenatore si rivolge in questa fase critica: una scelta naturale. Però lavorando con caparbietà e attenzione negli allenamenti, Ola è destinato a migliorare nella fase di finalizzazione delle sue discese, il limite attuale. Il ragazzo ha una capacità di spinta eccezionale e quindi potrebbe determinare sconquassi a ogni incursione, se solo riuscisse a fare la scelta più conveniente e a servire con precisione i compaprogressi gni: un po’ di tattica e un po’ di tecnica da incrementare, insomma.
Polmoni e cervello
Sasa Lukic, anche in virtù della prolungata assenza di Daniele Baselli e della fase declinante di Meité ha invece disputato da titolare tutte le partite dalla Roma in poi, saltando solo l’ultimo minuto contro l’Atalanta. Il centrocampista, che grazie ai nel Toro ha trovato spazio in nazionale, preferisce agire sulla linea mediana. Ma quando, qui e là, è stato utilizzato con compiti non esclusivamente di tamponamento, ha fatto intravvedere delle qualità nel palleggio e nella visione di gioco che potrebbero aiutarlo molto nella crescita. Ha dimostrato di avere sia i polmoni che il cervello, insomma.
Le presenze
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Da titolare Dalla Roma in poi Sasa ha saltato soltanto l’ultimo minuto con l’Atalanta
Il jolly
Il giovane Sasa non può essere considerato un leader, naturalmente, ma può diventarlo. Anche lui deve migliorare in personalità e nella fase di finalizzazione delle sgroppate, però Longo gli ha fatto chiaramente intendere che si fida di lui e la stima dell’allenatore è sempre una molla poderosa per chi sta lasciando la dimensione da «uno del gruppo» per entrare in quella di intoccabile. Chiaro, alla ripresa ci sarà un Baselli perfettamente a posto sul piano fisico e allorà Lukic, col 3-5-2, entrerà in competizione con Meité. Un altro elemento alla ricerca dello smarrito splendore.
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