Sacchetti: «D’accordo per un taglio dello stipendio»
Il c.t. azzurro dopo l’intenzione della Federazione di rivedere i compensi E Petrucci è pessimista sui Giochi
Non potendo pensare all’oggi, il mondo della pallacanestro inizia a ipotizzare il domani, senza sapere ovviamente quando sarà. Dopo la Lega Basket, al lavoro su una serie di tavoli per pensare al futuro, ieri la Federazione ha informato i collaboratori, dagli allenatori ai massagquesto giatori, di una «rivisitazione» dei compensi, possibilmente consensuale, «stante l’attuale situazione di assenza di attività». «Ci mancherebbe altro che non prendessi in considerazione la possibilità di tagliare l’ingaggio, vista la situazione ha detto il c.t Meo Sacchetti all’Ansa -. All’ospedale di Cremona ci sono anche i militari americani a dare una mano. In momento la cosa più importante è la salute, non certo lo stipendio». Il presidente Gianni Petrucci ha messo in forte dubbio l’inizio dell’Olimpiade il 24 luglio: «Mi chiedo perché il Cio non dica la verità. Tutti vogliamo che i Giochi ci siano, ma sarà molto ma molto difficile riuscirci. Un’Olimpiade significa far convergere gli atleti di tutto il mondo in un unico luogo, farli mangiare in un unico posto. E se poi nelle palazzine del villaggio ci fosse anche un solo caso, che succederebbe?».
Negativi
Intanto, finita la quarantena, Milano ha autorizzato Rodriguez, Sykes, Crawford, Nedovic e Micov a tornare a casa. In Nba, Gallinari è risultato negativo al test del virus come tutti i giocatori e i membri dello staff di Oklahoma City. Stop anche al campionato in Turchia, ultimo avamposto dell’accanimento agonistico in Europa.
TEMPO DI LETTURA 1’23” dei perplessi, si sono aggiunti i leader dei comitati olimpici britannico e giamaicano e l’ex presidente della federatletica tedesca, Clemens Prokop. «Il Giappone – ha detto invece Tao Aso, vice primo ministro – ogni 40 anni deve affrontare un’Olimpiade maledetta. L’edizione 1940, che avremmo dovuto ospitare, non si disputò per la Guerra. Nel 1980 non partecipammo a quella di Mosca per il boicottaggio. Ora questa situazione». Anche le certezze orientali scricchiolano.
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