La Gazzetta dello Sport

La fiaccola oggi sarà in Giappone Ma gli scettici son sempre di più

Di

- Andrea Buongiovan­ni

«La speranza illumini la nostra via»: è il motto, scelto a suo tempo, che accompagna il viaggio della fiaccola di Tokyo 2020. Data la situazione, non potrebbe essere più azzeccato. L’emergenza Covid-19 sta cambiando tutto. Ma oggi, a 126 giorni dalla programmat­a cerimonia di apertura, il simbolo per eccellenza dell’olimpismo atterrerà in Giappone. Racchiuso in una lanterna, è volato su un Boeing 777 fregiato di disegni olimpici. Da Atene alla base aerea di Matsushima, nella prefettura di Miyagi, luogo tra i più colpiti dallo tsunami 2011. Nella speranza, appunto, che la fiamma possa essere di buon auspicio contro il virus.

Cerimonia ridotta

Il paradosso Tra i tedofori la Stefanidi, oro nell’asta a Rio e durissima col Cio

La cerimonia di passaggio avvenuta ieri mattina allo stadio Panathinai­ko della capitale greca, nel 1896 sede dei primi Giochi moderni, non ha potuto che essere interpreta­ta come un atto di fede. È durata solo mezzora, in un’atmosfera spettrale, con poche sacerdotes­se a far da contorno e i gradoni in marmo dello storico impianto desolatame­nte vuoti. La torcia – la cui staffetta in terra ellenica, partita giovedì scorso da Olimpia, era stata interrotta a Sparta dopo un solo giorno per ragioni di sicurezza – è passata da mani greche a giapponesi. L’oro olimpico agli anelli di Rio 2016, Lefteris Petrounias, ha compiuto di corsa un giro della gloriosa pista e l’ha consegnata a Katerina Stefanidi, olimpionic­a dell’asta quattro anni fa a Rio. È spettato a lei l’onore di accendere il calderone. La cui fiamma, dopo un breve discorso di Spyros Kapralos, n. 1 del comitato olimpico greco e membro Cio, è stata poi raccolta da Naoko Imoto, protagonis­ta per caso. La 43enne ex nuotatrice nipponica, quarta con la 4x200 stile libero ad Atlanta ‘96, oggi lavora per l’Unicef in Grecia. Dopo che in extremis è stato deciso che nessuno sarebbe arrivato dal Giappone, è stata contatta in fretta e furia e si è resa disponibil­e. Così è stata

GOLF lei, assieme a Yoshiro Mori, presidente del comitato organizzat­ore “presente” con un video messaggio, a rappresent­are il Paese del Sol Levante.

Quante perplessit­à

Con un paradosso. La Stefanidi è stata, tra i tanti, una di coloro che più ha fatto sentire la propria voce di dissenso rispetto all’atteggiame­nto che il Cio sta mantenendo circa la possibilit­à che i Giochi si svolgano come da programma: «Vogliono mettere a rischio la nostra salute» ha scritto. Mentre Seb Coe, presidente della federatlet­ica mondiale, ha dichiarato che «in questo momento tutto è possibile, ma nulla si può decidere», nelle ultime ore, al folto gruppo

Unica nipponica L’ex nuotatrice Imoto, che vive ad Atene, chiamata in fretta e furia

VARIE

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AP/EPA Al Panathinai­ko L’arrivo della fiaccola portata da Lefteris Petrounias, oro agli anelli 2016, e l’ex nuotatrice olimpica Imoto Naoko dopo la consegna
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