La Gazzetta dello Sport

IL PAESE È ALLO STREMO PIÙ VITTIME CHE IN CINA PRESSING DELLE REGIONI: L’ESERCITO NELLE STRADE

- Di Pierluigi Spagnolo

Impennata di contagi, allarme a Milano. Altri cinque medici morti Task force negli ospedali. Inviati 100 soldati in Campania e Sicilia Mattarella chiama il sindaco di Bergamo. La Bce risolleva le Borse

Mentre in Cina, per la prima volta dopo due mesi, non si registrano contagi da coronaviru­s, in Italia i casi crescono ancora. E ieri, in un solo giorno, 4.480 nuovi positivi. C’è stato un picco inatteso. Ora il totale è di 33.190. E con altri 427 morti, il numero complessiv­o dei decessi è salito a 3.405. In Italia il coronaviru­s ha già fatto più vittime che in tutta la Cina (3.245), nonostante l’enorme differenza di popolazion­e (61 milioni contro 1,4 miliardi). Perché? Gli esperti non possono ancora stabilirlo con certezza. Una tra le possibili cause: gli italiani hanno un’età media più alta, la popolazion­e è più anziana, e il virus sta colpendo soprattutt­o le persone più fragili per l’età, debilitate da altre patologie. Il «picco dei contagi è vicino, c’è un andamento che riusciamo a monitorare, ma abbiamo bisogno di tempo», ha spiegato il presidente della Società italiana di pediatria, Antonio Villani. «Le misure prese ha

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aggiunto - ci danno la garanzia di ottenere il risultato che noi auspicavam­o, ma vanno rispettate tutte le indicazion­i». Ieri altre 415 persone sono state dichiarate guarite (in tutto sono 4.440). Tra loro, c’è il neonato che era ricoverato a Bergamo. Ad oggi i bambini ammalati sono 300, nessuno di loro è grave.

L’emergenza sanitaria continua, con la Lombardia che resta l’area più colpita. Altri 5 medici sono morti a causa del coronaviru­s nella giornata di ieri (3 tra Bergamo, Crema e Cremona, 2 a Como), facendo salire a 14 il numero dei decessi tra i camici bianchi impegnati nella lotta al Covid-19. «Molti presidi medici della Lombardia sono in emergenza, non abbiamo più letti disponibil­i», ha ripetuto anche ieri Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare. Non solo i posti letto, c’è anche il tema del personale medico. E ora preoccupa il numero di casi a Milano e nell’hinterland, con

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635 nuovi contagi soltanto ieri (2.2.71 in tutta la Lombardia). Da Bergamo, dove mercoledì sera una lunga colonna di camion dell’Esercito ha sfilato in città trasportan­do decine di bare dal cimitero verso altre Regioni per la cremazione, arriva l’allarme dai dirigenti degli ospedali: «Abbiamo un disperato bisogno di infermieri e medici». Il premier Giuseppe Conte, su proposta del ministro degli Affari regionali, Francesco

Boccia, proprio ieri sera ha annunciato «l’arrivo di trecento medici da tutta Italia, una task force per sostenere le aree più in difficoltà». E dai prossimi giorni in Lombardia saranno attivi altri ospedali, da Cremona a Bergamo. Ma il problema, adesso, è anche la carenza di farmaci antiretrov­irali negli ospedali, in uso nelle terapie intensive contro il Covid-19, denunciata da Lombardia e Veneto ma anche da alcune Regioni del Sud.

Il governator­e Fontana, ma non solo lui, ha chiesto regole ancora più rigide. Fontana ha invocato l’impiego dell’Esercito, per far rispettare le ordinanze che impongono a tutti di restare in casa, salvo impellenti necessità lavorative o l’esigenza (limitata) di fare la spesa. E ha chiesto la chiusura di uffici pubblici, studi profession­ali e cantieri, salvo casi indifferib­ili. Lo ha ripetuto ieri sera al telefono al premier Conte.

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