Lazio al lavoro, ma c’è il rinvio
Ripresa non più il 23: si vuol spostare di qualche giorno. L’Aic dice no
Ripresa degli allenamenti? Sì, no, forse. La Lazio, capofila del fronte di quelli che spingono per far tornare i giocatori al lavoro al più presto aveva fissato per lunedì prossimo, il 23 marzo, la ripresa degli allenamenti a Formello. Ma, decisione di ieri (che sarà ufficializzata oggi), ci sarà un rinvio. Di almeno tre giorni, con la ripresa fissata quindi a giovedì 26. Ma non è escluso che si procrastini il tutto direttamente alla settimana successiva.
Il piano
La volontà del club di Lotito resta comunque quella di riprendere il prima possibile. Certo, con una serie di cautele, quanto meno nella fase iniziale. L’idea è quella di far allenare i giocatori dividendoli in gruppi di 2-3 persone con orari e spogliatoi diversi (il centro di Formello, di recente rinnovato, offre un ampio ventaglio di possibilità). A questo si aggiungerebbe un controllo preventivo e continuo della salute dei giocatori, da effettuare tramite tamponi e rilevazione della temperatura corporea. In modo da assicurare il massimo standard di sicurezza. Il club è convinto che, in questo modo, i giocatori potrebbero allenarsi in assoluta sicurezza. Ma in maniera più costruttiva ed efficace rispetto al lavoro che stanno svolgendo a casa in questi giorni. Sulla inopportunità (almeno come tempistica) di una scelta del genere da Formello fanno notare che in tante aziende in questi giorni si sta continuando a lavorare, rispettando le norme di sicurezza.
Il no deciso
Ma sulla scelta della Lazio come quella degli altri club che vogliono ripartire subito arriva il no secco del presidente dell’Associazione calciatori Damiano Tommasi. «Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati non so cosa abbia in mente. Allenarsi ora non ha senso ed è pure pericoloso. Lotito non la pensa così? Avrà buoni informatori e saprà quando ricomincerà il campionato». Tommasi dice la sua anche sul paventato taglio agli stipendi dei calciatori: «Quello inerente ai contratti è un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni. E in ogni caso sul taglio agli stipendi l’Aic può dettare una linea, non imporli. Siamo invece d’accordo sul discorso di anticipare ad ora le ferie estive». Riguardo agli allenamenti da riprendere subito o meno anche il c.t. della Nazionale Roberto Mancini dice la sua: «Ripresa ad aprile? È un po’ difficile, anche se i giocatori avranno bisogno di allenarsi prima di ricominciare a giocare. Le squadre sono ferme da parecchio tempo, è una situazione anomala che nessuno ha mai vissuto».
Ripartenza
L’idea I giocatori sarebbero divisi in gruppi di 2-3 elementi con orari diversi e spogliatoi separati
Aprile la ripresa? Difficile, ma serve allenarsi prima di ripartire
Allenarsi ora non ha senso ed è pericoloso. Lotito non la pensa così? Avrà buoni informatori
«Credo che per i giocatori sia importante sapere quando potrà riprendere il campionato. Ripartendo dagli inizi di maggio, per riacquisire la giusta condizione potrebbero bastare 20-25 giorni di lavoro», spiega Pino Wilson, capitano della Lazio scudetto del 1974. La formazione di Inzaghi potrebbe riprendere la prossima settimana con allenamenti differenziati. «Con le precauzioni richieste si può far allenare la squadra – prosegue l’ex difensore - dividendola in gruppi di 3-4 elementi in varie fasi nell’arco della giornata». Wilson inquadra però la situazione in modo più ampio. «La soluzione più bella sarebbe quella che tutte le società si mettessero d’accordo su una data per la ripresa degli allenamenti anche per una forma di buon senso». E le motivazioni? «Appena si saprà una data per ricominciare, ciascuno potrà far valere i propri valori, certo l’approccio del gruppo mostrerà se la concentrazione sarà rimasta la stessa». Sul piano atletico la questione è molto complessa per i preparatori. «Se si giocherà, ogni tre giorni – spiega Paolo Rongoni – serviranno tre settimane per prepararsi». E Roberto Ferola aggiunge: «Le partite viste fino a febbraio non faranno testo: la condizione fisica sarà diversa».
Se tutte le società si mettessero d’accordo su una data sarebbe la soluzione migliore
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