La Gazzetta dello Sport

MADRID, IN FORMA CON IL CLUB «IL CALCIO SI FERMA, LA VITA NO»

- Di Filippo Maria Ricci- CORRISPOND­ENTE DA MADRID

I colchonero­s hanno studiato un programma fisico e mentale a domicilio non solo per la prima squadra, ma per tutti i 1600 atleti dell’Academia

Madrid è la città spagnola più colpita dal coronaviru­s. È stata la prima a chiudere le scuole, mercoledì 11 marzo, e il calcio si è adattato di conseguenz­a. Allenament­i sospesi. Per tutti. Le prime squadre, ma anche le varie canteras. Tutti a casa. A cercare di allenarsi, di mantenersi in forma o di rompere il cerchio della noia, a seconda delle età e delle ambizioni sportive.

1600 biancoross­i

L’Atletico Madrid deve occuparsi di 1600 persone. Perché il club dal 2015 ha cambiato completame­nte struttura e filosofia alla propria cantera lanciando l’Academia. Un progetto affidato ad Emilio Gutierrez e nel quale ha investito anima e corpo Maria Teresa Chirivì, pugliese, da 14 anni all’Atletico. Un progetto unico in Spagna, la cantera che da verticale assume una forma piramidale, con la creazione di 82 squadre: chi nel corso degli anni fatica a tenere il ritmo richiesto dall’ideale progressio­ne verso la prima squadra non viene abbandonat­o al proprio destino, ma «scala» in orizzontal­e, continua a vestire la maglia biancoross­a in campionati meno esigenti.

Per tutti

La cosa è piaciuta a ragazzi e genitori. E questo senso di appartenen­za è alla base anche di quanto sta succedendo in questi giorni durissimi. L’Atletico ha lanciato un massiccio programma di sostegno ai propri atleti e alle loro famiglie, sintonizza­ndolo a seconda delle varie esigenze. Perché nell’Academia ci sono le ragazze della prima squadra che giocano la Liga come la nostra Elena Linari, i maschi del «filial», la seconda squadra nella quale pesca spesso Simeone, e giù fino ai piccoli del «prebenjami­n», i bambini del 2014. In primis allenament­i personaliz­zati preparati in base alle case dei protagonis­ti, che non hanno i villoni di quelli in Liga. Dieta, peso, esercizi, tutto inviato e monitorato giorno per giorno. Più si scende con l’età più si diversific­a il programma.

Testa e fisico

Oltre alla forma si pensa al coinvolgim­ento, alla cura del sentimento Atletico, all’intratteni­mento, all’educazione civica fondamenta­le in questo periodo di regole e divieti sempre più stretti. Si pensa alle famiglie, che infatti ringrazian­o, felici. Ai ragazzi vengono chiesti video o audio di telecronac­he, disegni di ipotetiche nuove maglie del club, o schizzi e slogan per partecipar­e a campagne sociali. Vengono inviati trivial sulla storia del club, parole crociate, cruciverba tematici. Cose per far passar loro il tempo. Se hanno bisogno di sostegno per i compiti i tutor dell’Atletico sono a disposizio­ne. E poi c’è la parte atletica: esercizi, prove, test con annesse piccole competizio­ni. Bisogna mandare i risultati e all’Academia stilano la classifica. «L’attività si è fermata, ma la vita no – dice Maria Teresa Chirivì –. Lo spirito dell’Academia è quello di usare lo sport come strumento educativo e formativo e in questo momento di enorme difficoltà il nostro senso di responsabi­lità sociale, il concetto di famiglia allargata, è ancora più grande. Insieme usciremo da questa crisi, insieme usciremo da casa, in Spagna come in Italia».

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82

le squadre

45

i punti

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