La Gazzetta dello Sport

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- Di Andrea Buongiovan­ni indietro, cosa

Tokyo 2020, per Gimbo Tamberi, è da tempo una “dolce ossessione”. Dopo la partecipaz­ione a Londra 2012 (21°) e quella mancata a Rio 2016 – dove sarebbe stato tra i favoriti al podio – per un grave infortunio della vigilia a una caviglia, in funzione dei Giochi giapponesi ha modificato la sua vita. Dalle abitudini del sonno, sino all’affitto di una stanza vicino a casa attrezzata con una vasca del ghiaccio per la crioterapi­a, una di acqua calda e un lettino per i trattament­i. Chiaro che ora, coi tanti dubbi che circondano lo svolgiment­o della rassegna, tutto va interpreta­to sotto una luce diversa.

3Come vive la situazione? «Aspetto l’Olimpiade da otto anni: dopo tutto quel cho ho passato mi viene il sangue freddo e mi si ferma il cuore a pensare che potrebbe venir posticipat­a a chissà quando. Al contempo sono razionale. Se ci saranno rischi, non si potrà fare. Ne prendo atto: ma non smetterò di crederci fino a quando non mi verrà detto che sarà così».

3Riesce lo stesso a rimanere concentrat­o? «Fortunatam­ente a noi atleti di interesse nazionale è concesso allenarsi quasi normalment­e. Ho solo tagliato le sedute dal fisioterap­ista. Ma stare nel limbo, in attesa di quel che accadrà, non è semplice. Anche in fatto di motivazion­i. Per ora resto sul pezzo. La situazione però è difficile da gestire».

3Nonostant­e tutto, insiste anche con la dieta?

«È persino più dura del solito: Chiara, la mia fidanzata, anche per ingannare il tempo, a casa sforna dolci su dolci. Ma ho talmente voglia di arrivare a Tokyo al top della forma che qualche mini sacrificio si può ben fare».

3 Guardando vede?

«L’ultimo anno e mezzo, trascorso in funzione dell’appuntamen­to a cinque cerchi. La programmaz­ione di allenament­i e gare, Mondiali compresi. Tutte le scelte agonistich­e e non solo, fino agli Assoluti indoor del mese scorso voluti alle 9.15 del mattino per simulare l’orario della qualificaz­ione olimpica. I progetti di matrimonio rimandati a dopo i Giochi. Ma, per favore, fatemi ben chiarire una cosa: tutto questo è nulla rispetto a quel che sta accadendo nel mondo».

3A cosa pensa?

«Al fatto che sono un privilegia­to: più della maggioranz­a. Lo sport è il mio lavoro e così mi è concesso trascorrer­e due o tre ore al giorno al sole, all’aria aperta. In Italia ora siamo in pochi a poterlo fare. Poi ci sono medici e infermieri. Ecco, di fronte a loro, sono in difficoltà. Forse, in questo momento, non dovrei nemmeno parlare pubblicame­nte. Così come, contrariam­ente al solito, non mi va di postare banalità». 3In cosa spera?

«Vorrei che tutto si risolvesse in fretta, che il virus venisse debellato. Per i tanti che stanno soffrendo, per il bene di tutti e, al limite, per noi olimpici».

3Resta ottimista per Tokyo? «Lo sono di natura, in riferiment­o allo sport meno. Mi metto in trincea, la situazione è in divenire e credo durerà ancora un po’. Se domani mi impedisser­o di uscire, mi trasferire­i ad Offagna, a 15’ da Ancona, dove vive papà. Ha uno spazio all’aperto e con delle stuoie in tartan improvvise­remmo una pedana. Sono pronto a cambiare in corsa. Anche ad affrontare un’Olimpiade senza fare gare. La prima sarebbe stata il 10 maggio proprio in Giappone».

3Cosa si prefigura?

«Forse ad agosto la situazione non sarà così grave. Ma una decisione andrà presa entro inizio giugno. Allora temo che i tempi siano molto stretti. Ma, appunto, la salute prima di tutto».

3Crede nelle “porte chiuse”? «Francament­e no. La soluzione migliore, se attuabile e a patto di garantire condizioni uguali per tutti, sarebbe un posticipo di qualche settimana».

3Si confronta con qualcuno? «Ho appena sentito il mio amico Greg Paltrinier­i. Alcuni nuotatori azzurri non hanno piscine aperte dove allenarsi».

3Cosa suggerisce a un giovane saltatore costretto in casa? «Di fare comunque attività, pliometria e balzi a corpo libero sul posto. Sul web, oltre alle ricette culinarie, ci sono ottimi programmi di allenament­o».

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HA DETTO

Se non potremo più uscire, andrò da papà. Ha uno spazio all’aperto: creeremo una pedana

Insisto anche con la dieta: è durissima. Chiara, la mia fidanzata, sforna dolci su dolci...

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AFP Finanziere Gianmarco Tamberi, 27 anni, gareggia per le Fiamme Gialle allenato da papà Marco
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 ?? LAPRESSE ?? Iridato È il 20 marzo 2016, quattro anni fa ieri: Gimbo Tamberi, a Portland, Oregon (Stati Uniti) conquista il titolo mondiale indoor saltando 2.36
LAPRESSE Iridato È il 20 marzo 2016, quattro anni fa ieri: Gimbo Tamberi, a Portland, Oregon (Stati Uniti) conquista il titolo mondiale indoor saltando 2.36
 ??  ?? Gianmarco Tamberi
è nato a Civitanova Marche (Mc) l’1 giugno 1992. È alto 1.91 x 76 kg. È primatista italiano dell’alto con 2.39 all’aperto (Montecarlo, 15/7/16) e 2.38 indoor (Hustopece, 13/2/16)
I titoli
Oro ai Mondiali indoor a Portland 2016, agli Europei di Amsterdam 2016 e agli Euroindoor di Glasgow 2019.
Gianmarco Tamberi è nato a Civitanova Marche (Mc) l’1 giugno 1992. È alto 1.91 x 76 kg. È primatista italiano dell’alto con 2.39 all’aperto (Montecarlo, 15/7/16) e 2.38 indoor (Hustopece, 13/2/16) I titoli Oro ai Mondiali indoor a Portland 2016, agli Europei di Amsterdam 2016 e agli Euroindoor di Glasgow 2019.
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