«DIVERTIAMOCI»
Oggi dalle 11 tutti sui rulli: due vincitori (lo Squalo e Fondriest), più Bartoli, Bettiol, Basso, Cassani, Melandri. Si fanno i 57 km finali sulla piattaforma Garmin. Facile?
(Bettiol e Ballan), il motociclista Melandri, tantissimi (super)cicloamatori. Non all’aperto ma al chiuso, con bici su rulli intelligenti che dialogano, via wifi, con piattaforme digitali che riproducono metro per metro qualsiasi difficoltà del terreno. E’ la prima Milano-Sanremo virtuale, grazie all’accordo tra Rcs Sport e l’azienda Garmin/Tacx. Sotto i pedali gli ultimi 57 chilometri, i più duri: da Alassio a Sanremo, dai Capi (Mele, Cervo e Berta) all’arrivo. Vincenzo Nibali dice: «Ho già la postazione preparata a casa, davanti alla parete dove tengo tutti i trofei. Io sono uno vecchio stile, non amo tanto fare i rulli, ma oggi siamo tutti pronti per fare qualcosa di divertente. Divertiamoci, tutti insieme».
Test al Giro
E’ l’ennesima invenzione di uno sport che non finisce mai di stupire: anche in tempo di crisi, con i corridori ai box e una primavera tristissima senza i suoi quattro Monumenti. E’ il ciclismo come eSport, che conquista anche l’Olimpiade. L’anno scorso la “prima” mondiale al Giro d’Italia, la cronometro di Bologna in uno schermo. Fatica e sudore si mischiano al freddo dei watt. Ma ora bisogna essere pronti per iniziare.
Testa bassa e spingere
Servono, oltre alla bici (non per forza da corsa), uno smart trainer (rulli di nuova generazione interattivi), una connessione internet e un ciclocomputer Garmin compatibile (come Edge 520, 530, 820, 830, 1000 e 1030) sul quale scaricare il percorso. Borracce piene, asciugamani piazzati, finestre aperte, ventilatore acceso (se potete, pedalate all’aperto) e gambe calde: via! Testa bassa e menare. Perché ci sarà una classifica. Per chi non è esperto di allenamento indoor, i 57 km potrebbero sembrare una passeggiata. Chi non è in grado di percorrere una distanza così? Nessuno. Eppure la realtà, virtuale, è molto diversa. Intanto l’altimetria. Il finale della Sanremo ha 1.307 metri di dislivello. Non pochi. Poi la percezione dello sforzo sui rulli è molto differente. «Come affaticamento fisico, un’ora equivale a tre su strada, perché non si smette mai di pedalare e non c’è scia», sostiene l’ex pro’ Michele Bartoli, ora preparatore di molti campioni. Ci sarà anche lui oggi: «Chissà, forse riuscirò a vincerla... Occhio perché verrà fuori una durata, per la maggior parte dei partecipanti, abbondantemente sopra le due ore. Massacrante. E suderete tanto che il manubrio diventerà scivoloso, difficile da tenere».
Bere molto
«Lo sforzo è completamente differente – spiega Massimo Besnati, per anni medico della Nazionale -. In corsa ti puoi mettere nella pancia del gruppo, qui davanti non hai nessuno. E’ come se facessi una crono, o se fossi tu in testa al gruppo a tirare». Anche se si simula una gara, l’attivazione adrenergica è senza dubbio inferiore. E la secrezione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) è importante, perché aiuta il corpo durante un elevato stress psicofisico con l’incremento di frequenza cardiaca, broncodilatazione, atti respiratori, metabolismo degli zuccheri. «Tre ore prima, vi consiglio un pasto, abbastanza sostanzioso, zuccherino. Durante la pedalata bevete molto, magari una bevanda con una moderata aggiunta di sali e zuccheri». «Un atleta arriva a perdere circa un litro di liquidi ogni ora», conclude Matteo Bortesi, product marketing manager fitness di Garmin. Ma Sanremo non vale una bella sudata?
E allora via, in sella! Sì, sarebbe piaciuta a Vincenzo Torriani.
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LA GUIDA
Il preparatore Bartoli avvisa: «Ogni ora sui rulli ne vale tre su strada»