IL VIRUS RALLENTA ANCORA «MA È UN NEMICO INSIDIOSO» PRONTI ALTRI 25 MILIARDI FABBRICHE, C’È L’ACCORDO
Prosegue la frenata dei contagi e dei morti, aumentano i guariti Conte in Aula annuncia un decreto per imprese e famiglie e guida il fronte comune per gli eurobond. Benzinai, niente stop
In Italia contagi in lieve discesa per il quarto giorno di fila, in attesa del picco previsto dall’Oms (presumibilmente) entro domenica.
Il Covid-19 ha infettato 3.491 persone, a fronte delle 3.612 di martedì e delle 3.780 del giorno prima (74.386 i casi totali dall’inizio dell’emergenza). Una tendenza di segno positivo confermata anche sul proprio territorio lombardo dal governatore Attilio Fontana («C’è un rallentamento della crescita dei casi») e dall’assessore al Welfare Giulio Gallera: «I nuovi contagiati sono 1.643, il trend è in calo. E sono morte 296 persone risultate positive: il dato è inferiore notevolmente rispetto alle 402 del giorno precedente, c’è meno pressione nei pronto soccorso». Da Nord a Sud, invece, il numero dei guariti ha raggiunto quota 1.306 (nel complesso 9.362), superiore agli 894 di 24 ore prima, laddove i decessi sono stati invece 683 (743 martedì) per un nuovo totale di 7.503. Allarme, certo, hanno suscitato le condizioni del capo della Protezione Civile e della task force anti-virus Angelo Borrelli, febbricitante, in
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isolamento (aspettando l’esito del test) e costretto a disertate la consueta conferenza stampa con la lettura dei dati aggiornati, mentre Guido Bertolaso, l’advisor della Regione Lombardia per l’allestimento dell’ospedale in Fiera, risultato positivo, è ricoverato al San Raffaele, ma il suo stato non desta preoccupazione. Ieri, inoltre, è stato registrato il primo caso a Santa Marta, l’albergo del Vaticano dove vive il Papa: si tratta di un membro della Segreteria vaticana.
Segnali incoraggianti dai dati su base giornaliera, specie nella regione più colpita, la Lombardia, sebbene il nemico invisibile continui a causare decessi tra i medici.
Ieri 7 e, in tutto, sono 33, secondo la federazione dei medici. Il virus ha ucciso dottori di famiglia (a conferma del dato che il 50% di queste vittime è un medico di base) come Calogero Giabbarrasi di Caltanissetta, Renzo Granata di Alessandria e Ivan Mauri di Lecco; Ivano Garzena di Torino, primo odontoiatra morto per Covid-19, Vincenza Amato, responsabile Igiene e
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Sanità del Dipartimento prevenzione sanitaria a Bergamo, e gli odontoiatri di Brescia Gabriele Lombardi e Mario Calonghi. Il sindacato Anaao Assomed ha inviato una lettera al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro in cui si parla di oltre 5 mila operatori sanitari italiani contagiati dall’inizio della crisi.
Il premier Giuseppe Conte ha riferito ieri alla Camera, in una giornata di vertici e contatti con l’Ue.
«Stiamo combattendo un nemico invisibile e insidioso che entra
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nelle nostre case», ha detto il presidente del Consiglio, sottolineando come la diffusione dell’epidemia abbia innescato «una crisi senza precedenti che sta esponendo il nostro Paese a una prova durissima», «con un impatto negativo sul sistema produttivo». In un’Italia quasi del tutto bloccata dall’epidemia e dalle restrizioni, stilare la lista delle attività essenziali che non chiuderanno è stato «di complessa elaborazione», ha sottolineato il capo del governo, all’esito delle complicate trattative con i sindacati sfociate in un accordo (che non prevede firme) raggiunto in giornata, con l’individuazione del perimetro per concedere deroghe alle aziende. «Un ottimo risultato nella direzione di tutelare la salute di tutti i lavoratori e di tutti i cittadini. abbiamo rivisitato l’elenco ed è stato tolto tutto ciò che non era essenziale», hanno scritto Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria. Poi Conte ha annunciato per aprile pure un nuovo decreto a favore delle imprese e delle famiglie, assicurando «stanziamenti significativi di non minore importo rispetto ai 25 miliardi già stanziati»: «Tuteleremo gli interessi strategici, i più preziosi