La Gazzetta dello Sport

Eranio sicuro «Esperienza e bel gioco Deve restare»

- di Marco Fallisi - MILANO

Stefano Eranio, oggi con Pioli. E domani? «Ancora con lui, fossi nella proprietà del Milan me lo terrei stretto: ha lavorato bene e sarebbe bello vederlo all’opera da inizio stagione, merita di dire la sua anche nelle scelte del prossimo mercato, di disegnare la squadra insieme a d.s. e d.t. Una società deve pianificar­e, non ricomincia­re ogni anno da zero: al Milan succede così da troppo tempo. Con tecnici e dirigenti».

3A proposito di dirigenti, come ripartireb­be Pioli senza più Boban e forse Maldini, coloro che lo hanno scelto dopo l’esonero di Giampaolo?

«Ecco, questo è un aspetto da non sottovalut­are. Le decisioni toccherann­o ovviamente a Gazidis, poi però bisognerà vedere cosa vorrà fare Pioli, che molto probabilme­nte dovrà confrontar­si con una nuova figura a capo dell’area tecnica. È un peccato che Boban non sia più al suo posto, perché con Maldini aveva avviato un percorso positivo, pur con qualche comprensib­ile errore: Zvone è uscito di scena quando si iniziava a intravvede­re un po’ di luce».

3Per i tifosi l’interrutto­re lo ha acceso Ibrahimovi­c...

«Ma ancora prima di lui Pioli, che ha fatto crescere il gruppo ottenendo continuità. Il suo Milan è una squadra con un’identità di gioco ben definita. Tatticamen­te ha mostrato alcune cose interessan­ti, penso ad esempio al modo in cui sviluppa la fase offensiva: difesa a tre e terzini altissimi per sfruttare la spinta di gente come Conti e Hernandez».

3Pioli quindi ha saputo leggere le caratteris­tiche dei giocatori meglio di chi lo aveva preceduto?

«È un tecnico di grande esperienza, ha allenato club come Inter e Lazio. In campo queste cose emergono: le giocate sono fluide, si vedono idee. E tutto questo non nasce per caso, è frutto del lavoro e della ricerca di Pioli».

3Chi è cresciuto di più insieme a lui?

«Rebic è tornato il giocatore che avevamo ammirato al Mondiale 2018. E Kessie, che ha ritrovato la freschezza dell’Atalanta: il cambio di modulo ha dato più spessore al centrocamp­o, lui e Bennacer sono una gran bella coppia».

3Immaginia­mo Pioli al timone del Milan anche l’anno prossimo: quale sarà la sfida più complicata da vincere?

«Valorizzar­e Leao: se Ibra non rimarrà, servirà una nuova prima punta e Leao può giocare in quella posizione. Magari non garantirà gol “semplici”, ma può aprire spazi interessan­ti per gli inseriment­i dei trequartis­ti».

Sfide vinte e da vincere

«Rebic e Kessie sono brillanti come in passato Leao andrà rilanciato come centravant­i»

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LAPRESSE Centrocamp­ista Stefano Eranio, 53 anni

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