DA SCONOSCIUTO A UOMO SIMBOLO: MARCO SEMPRE PIÙ LEGATO AL PSG
L’azzurro macina record a Parigi, ha rinnovato fino al 2024 e non ha lasciato la città nella crisi Covid-19
Mbappé ha la mentalità giusta per imporsi a grandi livelli
Icardi non credevo che avrebbe fatto così bene, in un nuovo club è dura
Verratti
Sui compagni Mbappé e Icardi
Dal suo attico dove trascorre le giornate in attesa che si risolva la pandemia da coronavirus, Marco Verratti si gode la vista su tutta Parigi. E su quella Tour Eiffel che è anche il simbolo di un Paris Saint Germain di cui l’azzurro è diventato un punto di riferimento, in campo e fuori. E dire che l’abruzzese arrivò nella Ville Lumière nel più assoluto anonimato nel 2012, nello stesso giorno in cui venne presentato il divo Zlatan Ibrahimovic. Ma a volerlo a quanto pare fu l’emiro del Qatar che se n’era innamorato visionandone le partite del Pescara, in Serie B. A 27 anni, l’italiano è ormai il parigino in attività con più presenze, insieme a Thiago Silva. Il capitano, in questo periodo di crisi, ha preferito tornarsene in patria, in Brasile come Neymar, e come Cavani in Uruguay. Non Verratti, considerato anche il protettore del Parco dei Principi dove finora ha perso solo una volta, in 100 gare di campionato.
Record
Il legame con maglia, tifosi e club è stato suggellato già lo scorso autunno con il rinnovo fino al 2024, da 9 milioni netti a stagione. Bonus esclusi, ma quasi il doppio rispetto al precedente accordo. E nove volte in più rispetto al primo contratto sottoscritto nel luglio di otto anni fa. Fu presentato in una sala stampa stracolma di giornalisti. Erano tutti per Ibrahimovic, il primo grande acquisto dell’era Qatar. Un timido Verratti, costato solo una dozzina di milioni, fu presentato così dal presidente Al Khelaifi: «Marco rappresenta il futuro, crescerà con noi». Lo svedese, che fu portato poi a palleggiare sul Trocadero tra i turisti e con la Tour Eiffel sullo parigino ha perso solo una volta in casa, al Parco dei Principi, in 100 partite di Ligue 1. Le vittorie sono state 81, 18 i pareggi e l’unica sconfitta risale alla prima stagione. Nessuno, in Francia, ha fatto meglio negli ultimi cinquant’anni. Ma a certificare la qualità del centrocampista, cui i tifosi hanno dedicato anche una canzone, sono pure i 14.485 passaggi giusti sui 15.944 tentati in Ligue 1. L’unico a issarsi a questi livelli, secondo il bilancio decennale Opta di fine dicembre. Anche per questo, Verratti si è sempre guadagnato il posto nella squadra tipo stagionale. E non è un caso che sia diventato un punto di riferimento per Neymar con cui ha tessuto un’intesa naturale in campo e una bella amicizia fuori. Tornata utile tra l’altro al Psg la scorsa estate per contribuire a convincere il brasiliano a rimanere, quando sembrava invece ineluttabile il ritorno del fuoriclasse al Barcellona.
Saggio
Insomma, la voce di Verratti è sempre più influente e ascoltata. Lo indica sia l’ingaggio da 1,2 milioni di euro lordi al mese, il quarto dopo Neymar (3,06), Mbappé (1,91), Silva (1,5), Cavani (1,34) e a parità con Marquinhos; sia il fatto di fare parte del gruppo dei “cinque saggi” dello spogliatoio, consultato di frequente dall’allenatore Tuchel, e composto pure da Silva e Cavani, al tramonto, ma soprattutto da Mbappé e Marquinhos, rimasti a Parigi durante la pandemia. E sul 20enne francese campione del Mondo e sull’ex giallorosso rinnovato di recente fino al 2024, il Psg intende costruire gli anni a venire, con Verratti. Il club dell’emiro li ha scelti anche per girare un video per sensibilizzare i tifosi via social a rispettare i gesti sanitari indispensabili per evitare i contagi da Covid-19. Anche da questi dettagli si capisce in fondo chi conta per davvero.