Questo Napoli è solido pronto a ripartire in pole
Bilancio in ordine, acquisti anticipati, cessioni senza acqua alla gola: De Laurentiis sopporterà lo stress-test
Nessuno di noi può sapere quando si ripartirà, nella vita sociale e nel calcio. Difficile prevedere anche gli scenari economici che si presenteranno dopo una crisi globale con un impatto maggiore della Seconda guerra mondiale. Ma una piccola certezza c’è, almeno per il tifoso azzurro: ai prossimi nastri di partenza il Napoli sarà in pole o comunque nelle primissime posizioni perché la solidità economica del club di Aurelio De Laurentiis è tale da poter sopportare le forti scosse telluriche che stanno mettendo in ginocchio l’intero settore capitalistico.
Numeri invidiabili
Non si tratta di opinioni ma di fatti. Derivanti dall’ottima chiusura di bilancio nel giugno scorso - +29,2 milioni - da un patrimonio netto accumulato con gli utili (145,4 milioni) superiore a ogni altro club, in più l’assenza di debiti finanziari, per la mancanza di esposizione bancaria. Tutto questo rende il Napoli una sorta di modello di gestione. Significa che quando saranno maggiormente chiari i profili della crisi – con le sicure perdite di ricavi (diritti tv, botteghino, pubblicità e indotto) e una prospettiva difficile da decifrare, il Napoli non avrà il problema di diverse big, che nelle ultime sessioni di mercato si sono paurosamente indebitate, confidando nelle successive vendite, che ora per forza di cosa non potranno avere lo stesso valore economico di prima. In più ci saranno minori introiti anche dopo la ripresa, per cui bisognerà far i conti con tutto questo. Qualcuno rischia di andare letteralmente a gambe per aria. Il Napoli no, anche perché la rivoluzione dell’organico è stata già ampiamente avviata nel mercato di gennaio con cinque nuovi acquisti, due dei quali arriveranno in estate perché lasciati in prestito ai club di provenienza: il difensore Samir Rrahmani al Verona e
Già ammortizzati I costi dei cartellini dei big che potrebbero partire in estate
l’attaccante Andrea Petagna alla Spal.
Strategie
I 90 milioni di costo dei cartellini acquistati in gennaio, fra prestiti e formule di riscatto, saranno spalmati su più gestioni per l’oculatezza con cui lavora il direttore sportivo Cristiano Giuntoli in sintonia con l’amministratore delegato Andrea Chiavelli. Questo consente al Napoli di presentarsi sullo scenario, ancora poco decifrabile, del prossimo mercato senza avere l’acqua alla gola e con la possibilità, ma non l’esigenza a questo momento, di poter vendere qualcuno dei propri gioielli, se ci sarà da far quadrare i conti per mancati introiti (a cominciare da quelli della Champions).
Ammortamenti
Tra l’altro la maggior parte dei giocatori più ambiti sul mercato sono blindati a livello contrattuale e comunque con i costi di cartellino già ammortizzati negli anni. È il caso del brasiliano Allan, del senegalese Koulibaly e del polacco Milik, seppur quest’ultimo con scadenza contratto più breve, 2021. Significa che al di là della valutazione effettiva di mercato (difficilmente per Koulibaly e anche altre stelle si supereranno i 100 milioni, cifre offerte in passato), tutto quello che arriverà da quelle vendite costituirà una plusvalenza reale a bilancio. non certo fittizia come certi scambi di altre società, da tempo messe sotto la lente di ingrandimento dagli organi di controllo. E se l’altro gioiello Fabian Ruiz è ancora da ammortizzare per poco meno di 20 milioni, lo spagnolo ha comunque un contratto lungo (2023) e nessuna clausola: ciò consente al club di potersi tutelare. Aurelio De Laurentiis non sarà simpatico, anzi in questa stagione schizofrenica - e il virus non c’entra - di errori ne ha commessi anche lui, e parecchi. Tanto che la sua popolarità a Napoli è ai minimi. Ma senza per questo risparmiar critiche al produttore cinematografico - che stenta a far crescere la struttura interna societaria, col suo centralismo -, gli si deve riconoscere la capacità di tenere ben fermo il timone, cosa che in questa situazione diventa fondamentale. Fra proprietà straniere di dubbia trasparenza e soggetti finanziari fuori luogo, forse è il caso di accontentarsi dell’irascibile Aurelio.
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