Paradosso Ascoli: niente rescissione Stellone resta sulla panchina
Il patron bianconero Pulcinelli voleva esonerarlo e sostituirlo con il tecnico Primavera Abascal «Ma non abbiamo definito»
Quando il patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli ha deciso di esonerare Stellone (da poco subentrato a Zanetti) per affidare la squadra al tecnico della Primavera Abascal, il fantasma del Coronavirus si stava appena materializzando sul calcio italiano. Era il 9 marzo, ma non c’è stato il tempo per definire l’avvicendamento e, con la stagione che rischia di finire qui, non avverrà. «C’è poco da dire, se non che Stellone è l’allenatore della prima squadra e Abascal quello della Primavera», spiega Pulcinelli. Non c’è stato tempo e modo per rescindere il contratto con scadenza giugno 2021. «Abbiamo cercato di risolverlo attraverso il buon senso; non c’è stato né accordo, né disaccordo fra società e tecnico, per cui Stellone ufficialmente è ancora l’allenatore dell’Ascoli».
Emergenza e prospettive
Sulla ripresa dell’attività agonistica Pulcinelli è pessimista, tanto che giocatori e tecnici sono stati lasciati liberi; l’appuntamento è a metà aprile per fare il punto. «C’è un paese fermo e in queste condizioni sarà difficilissimo riprendere i campionati. In ogni caso – puntualizza il patron dell’Ascoli - se ci si riuscirà dovrà essere giocando col pubblico, non a porte chiuse. Credo convenga cominciare a ragionare sulla prossima stagione». Ma va trovato un accordo su come chiudere questa e come definire le classifiche. «È banale fare proposte pensando solo all’interesse della propria squadra; ci sarà qualcuno che ragionerà “cum grano salis” per tutti e troverà la soluzione migliore. Per il momento pensiamo alla salute di tutti, la cosa più importante». C’è però il tema economico che tiene banco. «Va trovata una soluzione forte dal sistema calcio, di concerto con le tv. Gli ammortizzatori sociali destinati al mondo del lavoro dovranno essere previsti anche per lo sport, compresa l’industria calcio».
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