La Gazzetta dello Sport

Morto Paoletti: in cella (poi assolto) per un lobo mozzato

L’ex tallonator­e di Brescia e Nazionale fu arrestato nel ‘76 con l’accusa di aver ferito un avversario in un match di A

- Di Francesco Ceniti

Ci sono tante storie che ruotano intorno a una brutta notizia: la morte di Paolo Paoletti, avvenuta ieri a 67 anni e causata da un tumore che lo aveva aggredito da mesi. Ex agricoltor­e, ex attore, ex arbitro e soprattutt­o ex rugbista della Nazionale e campione d’Italia con Brescia nel 1974. La vicenda più incredibil­e è quella che lo portò in carcere con un’accusa da precursore di Tyson: aver staccato il lobo di un orecchio a un avversario. L’episodio risale al 20 novembre 1976, la Caronte Reggio Calabria ospita la Wührer Brescia. Da una mischia, Claudio Monacelli ne uscì con l’orecchio sinistro mozzato. La parte mancante fu ritrovata in campo, ma non fu possibile ricucirla. Il fatto, ovviamente, finì su tutti i media nazionali. Pochi giorni dopo, il presidente della Caronte denunciò Paoletti, arrivato a Brescia dopo gli esordi nel Frascati e un biennio a Genova. Il tallonator­e fu arrestato, si proclamò innocente, ma trascorse in cella 37 giorni, lasciandol­a solo dopo il pagamento di una cauzione (15 milioni di lire, raccolti con una colletta). Paoletti ritrovò Monacelli (che non l’aveva mai incolpato) nel match di ritorno. Il processo si svolse nel 1979: cadde l’accusa di lesioni volontarie aggravate dai motivi futili (punite fino a 12 anni di carcere) e Paoletti fu assolto. Dopo il ritiro, il laziale (era nato a Frascati, dove aveva formato il suo fisico possente a colpi di badile nelle vigne) fece l’arbitro fino al 1992.

A teatro

Nel 2012, debuttò in palcosceni­co da protagonis­ta nel dramma “Finding Murdoch” riadattato da Massimilia­no Pandimigli­o: Paoletti interpretò Keith Murdoch, ex giocatore degli All Blacks espulso nel 1972 dopo un’aggression­e a un vigilante di hotel mentre era in tour nel Galles. Rispedito in Nuova Zelanda, Murdoch non ritornò più in patria e sparì in Australia, rendendosi irreperibi­le per quasi 30 anni. Forse pure Paoletti avrebbe voluto scomparire per l’accusa ritenuta ingiusta. Ricordava: «Mi fece passare la voglia di giocare».

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Rivali Claudio Monacelli, giocatore di Reggio Calabria e Paolo Paoletti che fu arrestato (ma poi assolto) con l’accusa di avergli staccato a morsi il lobo

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