Pure Wimbledon sarà cancellato Domani arriva l’ufficialità
di Lo rivela il vicepresidente della federazione tedesca: «Hanno già scelto, è inimmaginabile si possa giocare con queste restrizioni»
Solo le due guerre mondiali avevano fermato Wimbledon, tra il 1915 e il 1918 e tra il 1940 e il 1945. Questa volta ci riuscirà il coronavirus.
Le complicazioni
La rivelazione è di Dirk Hordorff, vicepresidente della Federtennis tedesca, che in alcune interviste ha anticipato quella che domani, al termine di una riunione del consiglio dell’Aeltc che organizza lo Slam londinese, sarà la decisione definitiva: il torneo 2020 (29 giugno-12 luglio) verrà cancellato. Ecco le parole del dirigente: «Le decisioni necessarie sono già state prese e Wimbledon sceglierà di annullare tutto. Non ci sono dubbi. Ciò è necessario nella situazione attuale, non è realistico immaginare il torneo con restrizioni di viaggio». Gli altri appuntamenti sull’erba, da Halle in poi, stanno solo aspettando l’ufficialità dei Championships per comunicare a loro volta la cancellazione, spostando molto più in là la data del 7 giugno fissata dall’Atp e dalla Wta per un’eventuale ripresa della stagione. La settimana scorsa gli organizzatori di Wimbledon avevano annunciato di monitorare la situazione, escludendo però la possibilità di giocare a porte chiuse. Anche un rinvio, evidentemente, è stato considerato irrealizzabile, per la particolarità della superficie: ad agosto, o addirittura più tardi, l’umidità sarebbe un nemico insormontabile per l’erba.
Parigi cattiva
Secondo Hordorff, la speranza è quella che si possa ricominciare a giocare a inizio settembre con qualche torneo di preparazione e con le priorità indicate da Andrea Gaudenzi, presidente Atp: precedenza agli Slam, poi ai Masters 1000 (c’è anche Roma) e poi tutto il resto. Ma senza una cura o un vaccino, rivela il vicepresidente tedesco, il rischio è che la stagione sia già finita. A proposito di Slam, la situazione di New York è ovviamente critica (la città è uno dei principali focolai americani), mentre la
decisione unilaterale del Roland Garros di disputarsi tra il 20 settembre e il 4 ottobre sta provocando la rivolta degli altri Major, dell’Atp e della Wta, lasciando isolata Parigi. Anzi, Hordorff è molto netto in merito. «Sicuramente il Roland Garros non si giocherà nei giorni scelti da loro: il modo di agire è stato inaccettabile. Wimbledon e lo Us Open si sono uniti all’Atp per fare un comunicato comune contro l’iniziativa presa dai francesi. Non c’è nulla contro Parigi, che è un torneo molto importante. Se c’è una possibilità che si possa giocare, saremo tutti contenti. Ma se tutti cominciano ad agire in questo modo, il tennis è morto». L’Atp è andata anche oltre, comuni
TEMPO DI LETTURA 1’38’’ cando ufficialmente alla federazione francese che se darà seguito alla sua decisione, toglierà i punti al torneo di quest’anno e anche a quello dell’anno prossimo. Nella mente dell’Associazione Giocatori c’è l’idea che il Roland Garros possa giocarsi a ottobre, con qualche appuntamento sulla terra battuta che lo preceda per dare a tutti la possibilità di prepararsi adeguatamente. Sono soltanto ipotesi, al momento la pandemia tiene tutto in sospeso. E come la guerra, travolge pure Wimbledon.