La Gazzetta dello Sport

Mito Schnelling­er

«Sull’emergenza la Germania segua esempio italiano»

- di Cerruti

L’ex roccioso difensore del Milan, in gol nella storica semifinale mondiale all’Azteca, vive da noi e oggi festeggia gli 81 anni: «Qui, per il coronaviru­s, ci si è mossi subito e bene»

Stasera, a Norimberga, si doveva giocare Germania-Italia, ultimo grande test per la Nazionale di Mancini sulla strada dell’Europeo. Per Karl Heinz Schnelling­er, tedesco naturalizz­ato milanese, sarebbe stato il giorno ideale per festeggiar­e i suoi 81 anni, portati benissimo, insieme con la sua grande famiglia: la moglie Ursula, le tre figlie Birgit, Daniela, Catrin, i generi e i quattro nipoti. Invece niente partita, ma soprattutt­o compleanno in formato ridotto per colpa di quel maledetto virus.

«Saremo soltanto in tre: io, mia moglie e mia figlia Birgit che può fare il telelavoro da qui e fa la spesa per noi, più due gatti. Per fortuna c’è il telefono, c’è Skype e così ci terremo tutti in contatto come ogni giorno. E’ vero che non sarà un compleanno come gli altri, ma in fondo non è così grave. Se non altro costerà di meno, perché risparmiam­o sulla torta».

3Schnellin­ger, come vive questa emergenza?

«Da tre settimane sono chiuso in casa, come e più degli altri, perché alla nostra età io e mia moglie siamo due ricercati dal virus. Si può scherzare sulla torta, ma non su questo e io non capisco perché c’è ancora tanta ignoranza. Purtroppo, infatti, vedo ancora troppa gente in giro che non si rende conto della situazione».

3In Germania è meglio?

«No, è peggio. Noi qui siamo stati i primi capire la gravità di questa disgrazia e abbiamo cercato di correre ai ripari, mentre lì sono in ritardo».

3L’Italia, quindi, meglio della Germania, come al Mondiale del ’70? «Eh sì, per questo dico che la Germania dovrebbe imparare dall’Italia che si è mossa subito e bene, anche se ha ugualmente pagato un prezzo molto alto».

3 Parlando dell’Italia le è appena scappato un «noi»: vuol dire che si sente più italiano che tedesco? «Io mi sono sempre sentito più europeo, anche se oggi mi viene qualche dubbio. Preferisco dire che non ho nazionalit­à».

3In questi giorni chiuso in casa avrà rivisto anche lei su Raisport la partita Italia-Germania Ovest del 1970: che effetto le ha fatto rivedere il suo gol dell’1-1 a tempo scaduto, grazie al quale si sono giocati i supplement­ari più emozionant­i della storia? «Quella partita la conosco a memoria, ma mi fa sempre piacere rivederla. Credevo che fosse finita e mi stavo avvicinand­o agli spogliatoi quando Grabowski ha crossato dalla sinistra e io mi sono buttato sul pallone riuscendo a segnare in spaccata. Così si è parlato del mio gol, anche se lui per il nostro gioco era più importante».

3Le dà fastidio essere ricordato per quel gol?

«Mi fa piacere, altrimenti nessuno parlerebbe più di me, anche se io ho vinto tutto con il grande Milan di Rocco. Capisco che è stato un gol importante, perché se fosse finita 1-0 per l’Italia non ci sarebbero stati quei supplement­ari incredibil­i, ma non è stato il mio unico gol. In casa ho una foto di una mia bellissima rete di testa contro la Samp, quando ero al Mantova».

3Si sente sempre un tifoso del Milan?

«Al Milan ho dato l’anima e rimarrà per sempre nel mio cuore. E poi il Milan è stato fondato nel 1899 come la mia prima squadra, il Duren, della citta in cui sono nato, che guarda caso ha le maglie rossonere. Un segno del destino».

3Che cosa pensa del Milan di

oggi?

«Purtroppo ha tanti problemi, fatica a trovare il ritmo dei tempi migliori ma io spero sempre che torni grande».

3Va ancora a San Siro?

«Da quando è andato via Berlusconi, non ricevo più le tessere dalla società. È una decisione che capisco poco, perché io e i miei compagni rappresent­iamo la storia del Milan e allora preferisco stare lontano».

3Conosce il tedesco Rangnick che potrebbe diventare il nuovo allenatore del Milan?

«Ho sentito che circola il suo nome, ma io non lo conosco e proprio per questo preferisco non parlarne. Ci sono già tanti che parlano di lui e magari non lo conoscono come me. Come ci sono già tanti, anche troppi, che in questi giorni parlano in tv di altri argomenti».

3Secondo lei è giusto fermare qui il campionato?

«Ovvio, la salute è la cosa più importante. E’ difficile pensare alla ripresa in questo momento. Come è difficile pensare a giocare partite a porte chiuse. Allora tanto vale non giocarle”.

3Che cosa vorrebbe dire agli italiani?

«E’ un momento triste, ma ci sono sacrifici più gravi che stare in casa. Anch’io vorrei abbracciar­e i miei quattro nipoti. Mi accontento di sentire la loro voce e di vederli via Skype».

3E’ vero che il suo sogno è tornare un giorno sul campo di Colonia?

«Più che un sogno vero e proprio è un desiderio di calpestare per dieci minuti l’erba di quel campo dove sono cresciuto. Ma per adesso non ci penso, perché la priorità è stare bene».

3Lei è sempre in contatto con Bruno e Tito, i figli del grande «Paròn»: che cosa direbbe Rocco in questa situazione? «Mona de un tedesco, sta a casa e bevite un bicer de vin. E io gli rispondere­i che me lo bevo volentieri pensando a lui». E allora buon compleanno grande Schnelling­er, aspettando di rivedere un’altra partita tra Italia e Germania. Purché sia a porte spalancate.

 ??  ??
 ??  ?? 1
1
 ??  ?? 2
Protagonis­ta 1 Schnelling­er in spaccata segna l’1-1 al 90’ di Italia-Germania Ovest al Mondiale del ‘70: seguirano i leggendari supplement­ari (4-3) 2 Nel MIlan, con cui ha vinto praticamen­te tutto
2 Protagonis­ta 1 Schnelling­er in spaccata segna l’1-1 al 90’ di Italia-Germania Ovest al Mondiale del ‘70: seguirano i leggendari supplement­ari (4-3) 2 Nel MIlan, con cui ha vinto praticamen­te tutto
 ?? GETTY IMAGES ?? Lo chiamavano Volkswagen
Tre figlie e quattro nipoti
Quando giocava lo chiamavano Volkswagen. Oggi Schnelling­er, in pensione a Milano, si gode la famiglia: ha tre figlie e quattro nipoti
GETTY IMAGES Lo chiamavano Volkswagen Tre figlie e quattro nipoti Quando giocava lo chiamavano Volkswagen. Oggi Schnelling­er, in pensione a Milano, si gode la famiglia: ha tre figlie e quattro nipoti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy