Zenga: «Nel mio contratto c’è la clausola buon senso»
Il tecnico del Cagliari: «Se non si gioca ok alla riduzione di ingaggio». Ma il club potrebbe anche azzerare tutto
Tagli agli stipendi in Serie A? Walter Zenga va in contropiede. Il nuovo tecnico del Cagliari, intervenuto ieri a Rai Radio 1, ha messo in secondo piano l’aspetto economico in questi giorni segnati dal Covid19: «Mi dispiace che in questo momento nel calcio ci stiamo focalizzando sui soldi e non stiamo pensando prima di tutto alla salute. Leggere di stipendi o di tagli in queste ore non è la priorità. Io quando ho firmato con il Cagliari, il 3 marzo, ho parlato con il presidente Tommaso Giulini e da persone intelligenti abbiamo inserito una clausola di buon senso relativa a questa emergenza». Clausola che prevede un significativo taglio dello stipendio per il nuovo tecnico rossoblù rispetto al compenso previsto in una situazione di normalità.
In isolamento
L’Uomo Ragno ha firmato con il Cagliari il 3 marzo, due giorni dopo la sconfitta interna con la Roma che aveva portato all’esonero di Maran. Con i rossoblù, Zenga ha avuto giusto il tempo di fare qualche allenamento e l’amichevole a porte chiuse alla Sardegna Arena con l’Olbia. Vittoria 1-0, gol di Simeone. Dall’8 marzo per seguire le direttive regionali, che prevedevano un periodo di quarantena per le persone in arrivo da altre regioni, si è messo in isolamento nel centro sportivo di Assemini. E lì è rimasto. Con lui anche il vice Max Canzi, il tattico Gianni Vio (arrivato con Zenga in Sardegna), e il direttore sportivo Marcello Carli. Qui Zenga ha rivisto tutte le partite stagionali del Cagliari di Rolando Maran e anche quelle della Primavera rossoblù, seconda in campionato. Da lunedì 23 segue la squadra, insieme allo staff dei preparatori atletici, in videochat per gli allenamenti a distanza. Olsen compreso. Con il portiere svedese, in prestito dalla Roma, che ha ricevuto il permesso ed è tornato nella sua Svezia. Ma è una situazione complicatissima, specie per un neo tecnico.
Futuro in rossoblù
Quale sarà dunque il futuro di Zenga a Cagliari? Se chiedete a lui vi risponderà in maniera positiva: «Io per natura sono ottimista. Non esserlo in questi giorni difficili significa non vedere un domani. Alla data della ripresa della Serie A al 3 maggio però non ho mai creduto. Voglio sperare di giocare quest’estate. E non venitemi a parlare di vacanze, tour de force o problemi di calendario. Parliamo di calciatori non di camionisti. Nessuno qui si alza alle 5 di mattina. Quando ripartiremo ci sarà una grande carica perché significa che abbiamo vinto tutti». Normale che Zenga speri in una ripresa. Non solo per la salute ma anche per riuscire a dimostrare al Cagliari di essere l’uomo giusto per il futuro e non solo il traghettatore per il post Maran. Zenga infatti in rossoblù ha firmato fino al 2021 ma la sua conferma dipende esclusivamente dalle 13 partite che mancano ai sardi in questa Serie A. L’opzione sulla sua conferma passa dalla classifica finale dei rossoblù. Una buona prova nell’eventuale ripresa gli consentirebbe una chance per la prossima stagione, e va sottolineato in questo senso che nell’ultimo periodo di isolamento ad Asseminello il legame con Carli e Canzi è molto rafforzato. Ma è inutile negare che un eventuale stop definitivo a questa stagione porrebbe il Cagliari davanti a un bivio, e la volontà del club di iniziare con un nuovo progetto da zero è forte. Lo strano caso di Walter Zenga: è l’allenatore del Cagliari ma potrebbe non guidarlo mai in una gara ufficiale.
Ripresa
«Spero si giochi d’estate: se si riparte avremo vinto tutti»
Rischio
In caso di stop definitivo il club sarebbe al bivio: avanti con lui?