La Gazzetta dello Sport

«VINCO L’OLIMPIADE DELLA MIA VITA E POI MI CANDIDO ANCHE PER TOKYO»

L’azzurro è stato operato per asportare il tumore alla gamba sinistra: «Mi hanno inserito una protesi di 24 centimetri. Giochi rinviati? Bene, così potrei tornare»

- di Davide Romani

In questa mia vicenda ho riscoperto il senso della vita

Faccio fisioterap­ia e leggo. Ho finito il libro sulla storia di Bortuzzo Filippo Mondelli 25 anni Cercherò con tutte le mie forze di raggiunger­e nel 2021 quel sogno che due mesi fa sembrava essere sfumato FILIPPO MONDELLI E LE SPERANZE DI GAREGGIARE AI GIOCHI DI TOKYO

«Sono forse uno dei pochi atleti che è contento del rinvio dell’Olimpiade. Farò di tutto per provare a tornare in barca ed esserci». Lungo meno di un tweet, dall’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna arriva il messaggio di Filippo Mondelli: 130 caratteri di speranza, di un sogno che torna a cullare le notti di convalesce­nza del canottiere di Cernobbio. A gennaio i primi dolori alla gamba sinistra, gli accertamen­ti e poi la notizia che l’azzurro – punto di forza del quattro di coppia che ambiva a una medaglia a Tokyo 2020 – avrebbe lasciato il raduno della Nazionale. Prima della confession­e alla Gazzetta a inizio febbraio: «Ho un osteosarco­ma aggressivo al femore della gamba sinistra. La vittoria su questo male sarà la mia Olimpiade».

3E la settimana scorsa ha segnato un traguardo importante in questa battaglia? «Dopo quattro cicli di chemiotera­pia all’Istituto Rizzoli di Bologna, giovedì sono stato operato. Cinque ore d’intervento. È stata molto dura».

3Ci sono state complicazi­oni? «La protesi che mi hanno inserito è di 24 centimetri (prima dell’operazione si era parlato di 16, ndr) e ho un taglio sul fianco della gamba lungo 80. Ma il problema è che hanno faticato ad arrivare all’osso e hanno dovuto togliere il 15% del muscolo».

3Oggi come sta?

«Venerdì hanno provato a rimettermi in piedi. Ogni giorno faccio due sedute di fisioterap­ia da 40’ ciascuna. Oltre a questo, sia al mattino sia al pomeriggio aggiungo un lavoro con un macchinari­o che mi muove la gamba. L’Olimpiade della vita non l’ho ancora vinta, ma sto facendo di tutto per raggiunger­e questo traguardo».

3Resta questa la sua sfida a cinque cerchi oppure il rinvio di Tokyo le dà speranza?

«È ancora presto per dirlo. Per i miei compagni, per tutti gli altri atleti che stavano preparando l’evento di luglio non è stato bello interrompe­re la preparazio­ne. Ma di sicuro la scelta di rinviare i Giochi a me non dispiace affatto. Cercherò con tutte le mie forze di raggiunger­e quel sogno che due mesi fa sembrava sfumato (l’Italia ha già qualificat­o 9 armi, ndr)».

3Quando spera di tornare in barca? «Venerdì comincerò il quinto ciclo di chemio, poi dovrò affrontarn­e altri 13 (un ciclo dura dai 3 ai 4 giorni, ndr). Se tutto va bene per novembre dovrei aver finito e a quel punto spero di poter tornare a remare».

3Sui suoi profili social c’è un video all’Istituto Rizzoli di Bologna con un bambino… «Durante la mia quarta chemio ho conosciuto un bambino di 7 anni che era al suo ultimo ciclo. Una cosa che mi ha toccato molto. In questa avventura ho scoperto il vero senso della vita, ciò che è veramente importante».

3A che cosa si riferisce? «Questo bambino mi ha insegnato che certe cose vanno accettate e magari combattute, a tutte le età. Anche alla luce di tutto quello che sta succedendo con il coronaviru­s, dobbiamo imparare a pensare alle cose importanti e non alle banalità a cui correvamo dietro».

3Al di là del lavoro riabilitat­ivo, come vive queste giornate? «Ovviamente non può venire nessun parente o amico in visita. Quindi sono solo con gli altri pazienti. Ho riscoperto il piacere di leggere. Ho finito Rinascere, il libro di Manuel Bortuzzo, e ora comincerò Pensare positivo di Carmen Meo Fiorot. E poi ho tempo per riflettere sulla vita, perché non si può vivere di solo canottaggi­o».

3Come affronta questa emergenza coronaviru­s?

«Di certo devo stare molto attento perché sono immunodepr­esso a causa della chemiotera­pia. La famiglia, papà Guido, mia sorella Elisa e mia mamma Monica mi sono molto vicini. Mamma ha addirittur­a chiuso il negozio ancora prima del decreto perché aveva paura per me. Temeva di poter per sbaglio trasmetter­mi il virus».

3Anche i suoi compagni di Nazionale le sono stati molto vicini. A cominciare da Andrea Panizza: il suo commento per il rinvio dei Giochi è stato tutto rivolto a lei. “Con un anno in più di tempo il nostro Filippo può riuscire a completare il ciclo di cure e recuperare l’allenament­o per tornare in barca con noi”.

«Sia le Fiamme Gialle, che ringrazio per il supporto, sia il gruppo azzurro e gli allenatori mi sono stati molto vicini. Andrea ed io abbiamo un legame particolar­e. Uno vicino all’altro in barca tutto l’anno si crea un feeling speciale. Forse gli mancano le mie pacche sulla schiena prima della partenza delle gare importanti. Prima di una finale mondiale lo carico così… Magari ripeteremo questo gesto l’anno prossimo a Tokyo».

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Da sinistra Giacomo Gentili, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Filippo Mondelli dopo l’oro mondiale 2018 PERNA
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3 Filippo dopo l’operazione di giovedì
DA INSTAGRAM 3 Campione alla riscossa 1 Da sinistra Giacomo Gentili, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Filippo Mondelli dopo l’oro mondiale 2018 PERNA 2 Mondelli sul podio del Mondiale 2019 AP 3 Filippo dopo l’operazione di giovedì
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 ??  ?? Filippo Mondelli è nato il 18 giugno 1994 a Como; atleta della Fiamme Gialle è alto 185 centimetri, pesa 86 kg e vive a Cernobbio.
Carriera
Ha iniziato a remare nella Canottieri Lario nel 2007; ha vinto 3 medaglie ai Mondiali (nel 4 di coppia oro nel 2018 e bronzo nel 2019, nel doppio bronzo nel 2017)
Filippo Mondelli è nato il 18 giugno 1994 a Como; atleta della Fiamme Gialle è alto 185 centimetri, pesa 86 kg e vive a Cernobbio. Carriera Ha iniziato a remare nella Canottieri Lario nel 2007; ha vinto 3 medaglie ai Mondiali (nel 4 di coppia oro nel 2018 e bronzo nel 2019, nel doppio bronzo nel 2017)

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