Higuain e il ritorno al River Sì, ma non prima del 2021
È a bilancio per 18 milioni e lo stipendio è molto alto. Il papà Jorge: «Ha un contratto e lo rispetterà»
Che voglia finire la carriera là dove l’aveva cominciata, al River Plate, lo ha ribadito più di una volta. Ma al tempo stesso, Gonzalo Higuain, non ha mai nascosto neppure l’intenzione di voler rispettare fino in fondo il contratto con la Juventus. Una volontà ferrea, vissuta sulla propria pelle la scorsa estate dalle parti in causa: la società bianconera che lo aveva messo sul mercato per ragioni di bilancio e le possibili pretendenti (la Roma su tutte), che sono state rimbalzate fino all’ultimo giorno utile alle trattative.
Gli ostacoli
Il gradimento dell’attaccante è il punto focale di ogni discorso sulla sua eventuale partenza anticipata da Torino, rilanciata dal Clarin qualche giorno fa («Che bello che sarebbe il ritorno del Pipita» la frase di un dirigente del River, intercettata dal quotidiano argentino). La Juve ha acquistato il Pipita nell’estate 2016 pagando la clausola di 90 milioni al Napoli e facendogli firmare un contratto quinquennale di quelli pesanti, da top player: quei 7,5 milioni di euro netti all’anno, allora facevano del Pipita il giocatore più pagato della Juve, prima dell’arrivo del ciclone Cristiano Ronaldo. La chiave di tutto, quindi, come in ogni trattativa, sono i soldi. La Juve ha ancora a bilancio il Pipita per circa 18 milioni, che il club argentino dovrebbe versare. E poi ovviamente il Pipita dovrebbe rinunciare a buona parte dello stipendio. Incastri tutt’altro che semplici da far combaciare da qui al giugno 2021. L’intenzione del River di riportarlo il prima possibile a casa c’è, ma per i Millonarios è decisivo un segnale, sotto forma di slancio di generosità, del Pipita e della Juve. Non sembra aria, come confermano le parole (dette a Goal.se) di Jorge Higuain, il papà di Gonzalo: «Per ora è impossibile un suo trasferimento: ha un contratto con la Juve fino al prossimo anno».
In Argentina
Al momento Higuain si trova in Argentina. E’ stato uno dei numerosi bianconeri a lasciare l’Italia con un volo privato tra mille polemiche, con il tampone negativo in mano ma senza aspettare i 14 giorni di isolamento volontario dopo la positività al Covid-19 del compagno di squadra Daniele Rugani. Il Pipita è andato a Buenos Aires a trovare la madre gravemente malata e ha riabbracciato la compagna e la figlia. Quando ritornerà in Italia si ricomincerà a parlare del suo futuro. Da qualche anno succede puntualmente a ogni estate e la prossima, pur se coperta da mille incertezze, non farà eccezione.