La Gazzetta dello Sport

San Siro e Gewiss L’Atalanta europea è a un doppio bivio

Dubbio Milano per la ripresa Champions E i lavori a Bergamo in stand by forzato

- Di Andrea Elefante

Fra i tanti interrogat­ivi di questi giorni tremendame­nte enigmatici anche per il calcio, per l’Atalanta ce n’è uno in più: non quando, ma dove, giocherà la Champions League, una volta che riprenderà. A fine giugno o ad agosto, nei progetti Uefa: si capirà più avanti, con tutto ciò che ne conseguirà in termini di accumulo di impegni. Dove, dunque? Il regolament­o Uefa per la Champions, all’articolo 24.5, parla chiaro: la sede per le gare interne è una e resta la stessa per tutta la durata della manifestaz­ione. Dunque, per l’Atalanta, San Siro. Stadio che però è stato il teatro di una partita (Atalanta-Valencia) molto discussa una volta scoppiata la pandemia da coronaviru­s e che, in ogni caso, dovrebbe sottostare ad un ulteriore ok del Prefetto, al di là delle scontate porte chiuse.

Il regolament­o Uefa

Alternativ­e? Il successivo articolo 24.6 spiega che «se la Uefa, per qualunque ragione, ritiene che una sede non sia più adatta, può chiedere al club di proporne un’altra in linea con i requisiti e, qualora non sia in grado di indicarla, deciderne una alternativ­a, in campo neutro». Quasi da escludere - anche se per l’Atalanta avrebbe un alto valore simbolico - che Bergamo, il principale focolaio italiano del Covid-19, possa essere ritenuta in via eccezional­e più idonea di Milano. In più, la Uefa dovrebbe poi accettare un semplice adeguament­o del Gewiss

Stadium: l’impianto non potrebbe avere in ogni caso - per questo la scorsa estate l’Atalanta fu costretta a migrare a San Siro - tutti i requisiti richiesti per essere a norma. Dunque, se per qualunque motivo (anche l’impossibil­ità di trovare un’alternanza indolore con gli impegni dell’Inter in Europa League) dovesse “saltare” pure San Siro, l’Atalanta (o la Uefa) dovrebbe trovare un’altra sede in campo neutro. Forse a quel punto più probabilme­nte all’estero. Ipotesi che non è stata ancora presa in consideraz­ione dal club: al momento per l’Atalanta lo stadio della gare interne europee è e resta San Siro.

La tribuna Ubi

Ma l’altro bivio per l’Atalanta riguarda la seconda fase di ristruttur­azione del Gewiss di

Bergamo, che da pianificaz­ione prevedereb­be il rifaciment­o della tribuna Ubi la prossima estate. Durata prevista delle opere: cento giorni - con le prime due partite consecutiv­e del prossimo campionato che erano già state chieste in trasferta come da promessa («Mai più in campo neutro») di Roberto Spagnolo, il coordinato­re unico della progettazi­one e dei lavori. Che oggi deve mettere certi doveri davanti al dolore per il momento terribile della gente bergamasca e dunque assicura: «Il club sta procedendo come se si dovesse iniziare - sulla base dei programmi - il 25 maggio, primo giorno dopo l’ultima di campionato in base al vecchio calendario. Progettazi­one, richieste permessi, computi metrici, gare d’appalto per le imprese (con priorità per quelle che hanno già lavorato alla Curva Pisani), richieste di offerte ai fornitori: tutto procede in smart working con i vari studi profession­ali».

Il cantiere simbolo

Ma ovviamente non mancano le incognite: quali lavori, e per quali imprese, saranno consentiti dal Dpcm che sarà in vigore a fine maggio? E ancora: da qui ad allora tutte le istituzion­i che è obbligator­io coinvolger­e(Comune, Questura, Sovrintend­enza, Vigili del fuoco, Coni) potranno fare le verifiche necessarie e garantire il loro ok alla società? Oggi troppe variabili rendono impossibil­e fare previsioni sulla fattibilit­à della cosa e dunque posticipan­o ad ultimo step la calendariz­zazione dei lavori: che nel caso potrebbero iniziare anche se, come possibile, il campionato a fine maggio dovesse riprendere, invece di terminare. Le gare sarebbero previste in ogni caso a porte chiuse, dunque il cantiere verrebbe organizzat­o in modo da garantire la disputa in sicurezza delle partite e da essere fermato solo nei giorni in cui si giocherà. Così si eviterebbe lo slittament­o di un anno dell’esecuzione del progetto. Ma soprattutt­o, dopo l’ospedale da campo, vedere una ripartenza concreta in un luogo a suo modo simbolo di Bergamo potrebbe essere un altro momento dall’enorme significat­o emblematic­o per la città e la sua gente.

Il club procede come se si dovesse aprire il cantiere il 25 maggio

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ANSA Direttore operativo Roberto Spagnolo, 69 anni

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