Longo si confessa
L’esordio nel Toro il ritiro prematuro: «Dico tutto di me»
Il tecnico granata parla a cuore aperto «Amo questa città e questa squadra»
Stando tappati in casa in un periodo di così eccezionale gravità, accanto ai sentimenti in subbuglio, le inevitabili riflessioni sul cammino percorso e quello che speriamo di avere davanti assumono in molte ore della giornata un ruolo di primo piano. Ieri Moreno Longo ha deciso di aprirsi alla curiosità dei tifosi, che lo conoscono bene come difensore granata anni Novanta; lo hanno poi seguito nella sua carriera di allenatore, vincente, nelle giovanili; hanno provato piacere a vederlo approdare in serie A sulla panchina del Frosinone; gli stanno riversando affetto e fiducia a dispetto delle tre sconfitte di fila incassate, consapevoli del fatto che lo scivolone interno con la Sampdoria può essere ascritto alla precedente gestione. Ma che poco o nulla conoscono della persona.
Nel privato
Già. Dietro al professionista apparso di nuovo sotto i riflettori del massimo campionato c’è l’uomo Moreno. Del suo vissuto fuori dal calcio non è che se ne sapesse molto. E così il giovane tecnico ha deciso di aprirsi alla curiosità del popolo granata con un ritratto di sé disegnato affrontando i più disparati argomenti. Come in una confessione a cuore aperto. Un cuore granata, naturalmente.
Da Messi a Rossi
Il tragitto nella mente e nell’animo dell’allenatore parte dallo sport. Qual è la qualità migliore di un calciatore? «La capacità cognitiva». E la qualità migliore di un allenatore? «La coerenza». Attenzione: indica un aspetto comportamentale della professione, non tattica o tecnica. Proseguiamo: con le domande a carattere sportivo: qual è il calciatore preferito? «Lionel Messi». Altro
punto a favore dell’argentino, quindi, nell’eterna competizione col rivale portoghese: ma, d’altro canto, può il tecnico del Toro indicare Ronaldo, un giocatore della Juve? Andiamo avanti. la partita indimenticabile? Sono due in realtà. «Milan-Torino del 1995», cioè il suo esordio in A da calciatore granata. «Frosinone-Palermo» cioè la finale del playoff promozione disputatasi nel giugno 2018 vinta 2-0 dai ciociari guidati appunto da Longo. Cambiando gioco, ecco che compare «Valentino Rossi» quale campione preferito e il «padel», cioè il mini tennis tanto di moda adesso, come sport più gradito.
Il benzinaio
Ma il piccolo Moreno, prima di frequentare con profitto il settore giovanile del Toro, cosa sognava di diventare? «Il benzinaio: ero colpito dal loro portafoglio sempre gonfio di banconote». E a scuola come andava? «Materia preferita l’italiano, materia detestata la matematica». Migliaia e migliaia di studenti saranno d’accordo... Entriamo adesso nella raffica finale. Il suo più grande pregio «è la determinazione» mentre il difetto è «la pignoleria». In un uomo ammira soprattutto «l’onestà», in una donna «la sincerità». Il Paese dove vivere «è l’Italia» e la città «Torino», la migliore vacanza si fa «in Sardegna». Il suo piatto è «la pasta cacio e pepe», forse apprezzato a Frosinone, a tavola non deve mancare «il vino rosso, quello buono». Tra le letture migliori «Cercando Alaska», al cinema l’oscar va «al Gladiatore» e i suoi attori scelti sono in Usa: «Tom Hanks e Angelina Jolie». Ascolta volentieri «la musica italiana», non guarda «le serie TV».
L’eroe a cui si è ispirato nella vita «è mio padre», nella storia è «Giulio Cesare». Tra gli animali ama anzitutto «i cani». La più grossa gioia sinora «è la nascita delle mie figlie» mentre la delusione più cocente è stata «finire anzitempo la carriera di calciatore per un infortunio». E da grande Moreno Longo vuole... «Continuare a fare l’allenatore». Del Toro non lo aggiunge, ma va da sé.
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