Bar, negozi e mezzi pubblici vuoti Google “spia” l’Italia in clausura
Diffuse le cifre degli spostamenti in 131 nazioni «Tutto anonimo» Trasporto pubblico in calo dell’87%
Si chiama «Report sulla mobilità delle comunità durante Covid-19». Di certo produce un po’ di inquietudine l’idea che la lotta al coronavirus passi anche da un monitoraggio globale. Ma tant’è: Google ha tracciato gli spostamenti di 131 Paesi colpiti dalla pandemia, Italia compresa. «Sono dati aggregati e anonimi per mostrare quanto siano affollati determinati luoghi» e «cosa è cambiato a seguito delle limitazioni». E «sono sviluppati nel rispetto della privacy», spiega in un post ufficiale il gigante del web. In Lombardia - per esempio l’affluenza agli alimentari ha segnato un -81%, ai trasporti -89%, al lavoro -65%, ai parchi -91%, a ristoranti e bar -95%. E +24% la residenzialità. Il Veneto propone più o meno gli stessi dati con un +25% alla voce residenzialità. In Emilia Romagna -94% alimentari e farmacie, -88% trasporti, -65% lavoro, -88% parchi, -96% bar e ristoranti, +24% la residenzialità. A livello nazionale, sui luoghi di lavoro - considerando l’ultimo mese e mezzo - il calo è stato del 63%; trasporto pubblico giù dell’87%. Dati aggregati e anonimi dunque, messi a disposizione delle autorità sanitarie per provare a tracciare il possibile percorso del virus e sviluppare strategie gestionali, sulla base di come ci stiamo muovendo in questa emergenza. In realtà, scaricando un link, sia istituzioni pubbliche che privati cittadini potranno visualizzare questa mappatura globale. Insomma, sarà a disposizione di tutti. I report, dunque, mostrano in percentuale come si sono modificati gli spostamenti nel tempo e su diverse aree geografiche, in relazione a una serie di luoghi. «Mostreremo osserva Google - le tendenze su un arco di diverse settimane, con le informazioni più recenti che si riferiscono a 48-72 ore prima della pubblicazione. Per proteggere la privacy, non verrà resa disponibile alcuna informazione personale identificabile, come la posizione di una persona, i contatti intercorsi o gli spostamenti». Intanto è quasi pronta l’app italiana per il tracciamento dell’epidemia ma non è chiaro chi verrà “pedinato” (solo i positivi o le categorie a rischio) e con quale logica (contatti o spostamenti).
Il nodo privacy
Ma un certo disagio permane. Nell’era del “capitalismo della sorveglianza” in cui, secondo Shoshana Zuboff, ogni nostra interazione viene catalogata, venduta e, a volte, pure manipolata, monta ancor più, in tempi di emergenza, il problema della privacy. Droni per tracciare chi non rispetta i divieti, oppure il contact tracing, una app che permette di geolocalizzare le persone positive, sono solo alcuni degli strumenti al vaglio dei Paesi occidentali (tra cui l’Italia), già usati in Cina, Corea del Sud e Singapore per contrastare la diffusione del virus. Esistono infatti diverse piattaforme tecnologiche di controllo invasivo che consentono di mappare, isolare e tracciare gli spostamenti delle persone colpite da Covid-19. Nel Sudest asiatico si sono rivelati strumenti utili, in Italia, per ora, hanno dato vita a un dibattito (che ha coinvolto persino virologi e rapper) sul perimetro delle nostre libertà personali. Il punto è: fin dove è giusto spingersi? Il tema varrebbe forse una discussione globale su Zoom, la app per videoconferenze semisconosciuta prima del virus e ora più usata al mondo. Il che ha implementato di 4 miliardi di dollari, in tre mesi, il patrimonio del suo fondatore, Eric Yuan. Peccato che il sistema di sicurezza dei dati personali di chi la usa presenti molte falle, tant’è che il procuratore generale di New York, Letitia James, ha chiesto spiegazioni all’azienda con sede a San José, in California. Tutti connessi, dunque, con l’illusione di poter dribblare il virus. E di avere ancora una sfera privata.
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Il primo re sono i protagonisti del thriller finanziario che farà parlare di sé. Di tutt’altra pasta sono Summertime (dal 29 aprile su Netflix) e Tales from the Loop (da ieri su Amazon Prime Video). La prima si ispira al bestseller Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia e racconta la storia d’amore, durante un’estate a Riccione, tra i giovani Summer (Rebecca Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni, visto in Skam Italia). La seconda, con Rebecca Hall, è un sci-fi retrò che mescola gli Anni 80, i robot e i misteri di una macchina chiamata “Loop”. Infine Rai 1 sfodera dal 23 aprile
Vivi e lascia vivere, un family a tinte noir con Elena Sofia Ricci.
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