La Gazzetta dello Sport

Quei km da dosare: la nuova Epic-sfida

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Trecentott­anta chilometri, un po’ come andare da Milano in Costa Azzurra, magari fino a dare un’occhiata al Festival di Cannes. Quello di Brozovic è un film di successo, certo. Film che va di corsa: questi 380 km – 377 per l’esattezza – Marcelo li ha corsi per davvero, dentro il campo per l’Inter, nei 2.715 minuti regalati fin qui all’Inter e ad Antonio Conte. Valgono quasi nove maratone, Brozo non finisce più: non c’è calciatore che in Serie A corra quanto lui, dentro i 90 minuti. Siamo a una media di 12,5 km ogni 90 minuti: per capirsi, il secondo in questa classifica è staccatiss­imo, Kulusevski a quota 11,8.

Crescita

Ok bene, anzi benissimo. Ma la carriera è fatta di step: direbbe così Antonio Conte no? E allora il prossimo step di Brozovic – almeno quel che gli chiede(rà) il tecnico – è «caratteriz­zare» quei 12,5 km a partita. Modificand­oli, ad esempio, anche a costo di scendere un po’ sotto la media. Ma aumentando la qualità della corsa. Brozovic ha un’arma potentissi­ma, una velocità aerobica fuori dal comune: sa mantenere un ritmo costante a lungo, durante la partita. Forse pure troppo, nel senso dovrà migliorare nella gestione dei momenti del match, magari abbassando il ritmo quando possibile e invece aumentando i giri in altri momenti della partita, o meglio ancora nelle zone di campo più decisive. Eccola la prossima sfida. Potremmo sintetizza­rla con un «correre meglio, magari anche correndo meno». È l’obiettivo dei mesi a venire, per un calciatore che si è saputo appoggiare ai consigli di Spalletti prima e Conte poi: centrarlo, vorrebbe dire aver completato la crescita fino ai massimi livelli.

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