La Gazzetta dello Sport

LA SCHEDA

- Lecce chi l’ha stupita di

È nato a Forlì, ma col debutto in C a Ravenna ha iniziato la carriera da pro. Nel 2009 passa all'Empoli, dopo tre tornei di Primavera va al Milan che lo impiega e lo dà in prestito di nuovo all’Empoli e alla Fiorentina che lo acquista. Dopo i prestiti a Samp e Genoa quello di Lecce mondo dello sport sarà difficile ripartire?

«Sono preoccupat­o, come tutti. La certezza è che il calcio verrà dopo, ora conta esclusivam­ente la salute delle persone. Due anni fa, a marzo anche allora, dopo la morte di Davide Astori abbiamo subito un colpo tremendo nella Fiorentina. Ho tratto energia interiore da quel dramma, ci siamo rialzati. Stavolta sarà dura ricomincia­re, spero che si torni alla normalità quanto prima; nel calcio valuterann­o le varie istituzion­i. Facciamolo, appena sarà possibile, ma non a porte chiuse: perché, senza pubblico, lo sport muore».

3Tre partite nel Lecce, aveva appena iniziato a godersi la nuova avventura. «Il club mi aveva cercato già la scorsa estate e Liverani mi ha convinto con la sua idea di calcio: in tv avevo apprezzato la vocazione offensiva e la ricerca della verticaliz­zazione del Lecce».

3Come mai in tanti consigliav­ano Liverani a non puntare sul suo talento?

«Forse, per la mia discontinu­ità, qualcuno ha messo in dubbio le mie qualità. Con Liverani c’è stato subito feeling».

3 Lecce come Empoli, piccoli e sani club di provincia?

«Sì, è possibile metterli in parallelo, anche per la genuinità dei rapporti personali. La differenza sostanzial­e è che la società di Corsi, negli anni, ha trovato linfa vitale dal settore giovanile, che ha prodotto tanti talenti”.

Al suo esordio, contro il Torino, il Lecce ha ottenuto la prima vittoria al Via del Mare in questo campionato. Si aspettava una sua partenza così lanciata? “Non giocavo da mesi, visto che nel Genoa ero fuori rosa. Con tanti infortunat­i, Liverani mi ha subito utilizzato e, io per primo, sono stato sorpreso dalla mia prestazion­e. Poi è arrivato anche il successo a Napoli e, dopo un’assenza per un lieve infortunio, ho trovato pure il gol, bellissimo, contro l’Atalanta. Lecce è un’oasi felice, società seria, compagni e tifosi straordina­ri e città con un certo fascino. Speriamo di tornare a lottare per restare in Serie A”. Prima di Liverani, quali allenatori hanno inciso sulla sua crescita?

“Sarri e Giampaolo, veri maestri di calcio. A Empoli, con Sarri, ho creato un rapporto eccezional­e con i suoi collaborat­ori Canzona e Martusciel­lo».

3È Kakà il compagno più forte col quale ha giocato?

«Per la carriera che ha avuto, è lui. In quel Milan, però, ho scoperto Balotelli: continuo a dire che, con i mezzi che ha, sarebbe da Pallone d’Oro».

3Nel più?

«Tachtsidis ha qualità notevoli, lo sprono spesso a imporre le sue doti. E Barak, un mix di forza e tecnica. Sogno di esaltarmi ancora in questa squadra».

Con Sarri e Giampaolo rapporto ottimo, con Liverani è stato subito feeling. Mi ha messo a mio agio

Kakà e Balotelli da Pallone d’oro, i colleghi più forti. Ma Tachtsidis e Barak non scherzano

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LAPRESSE Leader Riccardo Saponara, 28 anni, un gol finora con il Lecce

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