Maldini quasi out Almstadt pronto per il ruolo di d.s.
L’idea è convincerlo. Ma non sarà affatto semplice. Paolo Maldini è rimasto dopo l’addio di Leonardo, e ora Gazidis e la proprietà stanno provando a convincerlo a rimanere nel suo ruolo a capo dell’area tecnica. Ma non è come un anno fa: Zvone Boban, amico da decenni e compagno di tante vittorie, era stato chiamato al Milan da Paolo. Dopo il suo addio, un addio forzato dalle circostanze, nulla sarà più come prima. E nulla potrebbe esserlo.
Niente più bandiere
Paolo dunque: al momento più no che sì, anche se nulla è definito. Con un ipotetico addio, le bandiere del Milan sarebbero finite o quasi, anche perché difficilmente altre si appresterebbero a rilevare il ruolo lasciato da uno con un cognome così ingombrante. Dopo Paolo, dunque, un ipotetico diluvio, sempre che il club consideri necessario avere nel team ex giocatori che a detta della società non sono stati così indispensabili in chiave futura. Forse l’idea è proprio quella di una rottura netta: niente più bandiere ma persone che ricomincino da capo, che riavvolgano il nastro del Milan, avendo in mente il senso del nome e dello spazio che il club ha avuto nel calcio mondiale, ma con zero pesi sulle spalle. In questo senso potrebbe restare, a livello operativo, Frederic Massara, che non ha avuto alcun legame con il club rossonero prima di essere chiamato da Maldini, nel giugno scorso, a ricoprire il ruolo di direttore sportivo. Senza legami con il passato si è più liberi, eppure la logica porta a immaginare un taglio definitivo con lo staff di questa stagione. Hendrik Almstadt, braccio destro di Gazidis, è pronto a ricoprire il ruolo di d.s.. Per non parlare di eventuali collaboratori che Rangnick potrebbe volere con sé.