La Gazzetta dello Sport

Lazio, che sorpresa Il più bravo di tutti? Last minute Caicedo

L’ ecuadorian­o è il più incisivo tra i giocatori di Inzaghi: lo dicono i numeri

- N’’di Stefano Cieri - ROMA

Chi è il giocatore più forte della Lazio? Il dibattito è aperto e di non facile soluzione. C’è chi pone l’accento sui gol di Immobile (27 in 26 giornate), chi privilegia le invenzioni e gli assist di Luis Alberto, chi antepone la potenza e la classe di Milinkovic. Una scelta indubbiame­nte difficile. E allora ci pensa CIES football, l’osservator­io internazio­nale calcistico, a dirimere la questione. Come spesso accade, tra i due litiganti (in questo caso tre) è un altro a godere. E non si tratta neppure di uno di quei giocatori che, nell’immaginari­o collettivo, è appena un gradino più in basso dei magnifici tre, ossia i vari Correa, Acerbi, Leiva (che, appunto, sono considerat­i gli elementi più importanti di Inzaghi dopo Immobile, Luis Alberto e Milinkovic, in ordine alfabetico). No, secondo CIES, il calciatore più forte della Lazio è Felipe Caicedo.

Primo laziale

Si tratta, è bene sottolinea­rlo subito, di una graduatori­a particolar­e. Più che il valore dei giocatori, premia la loro utilità.

Il loro peso specifico sui punti conquistat­i dalle squadre di cui fanno parte. Tanto che al primo posto non ci sono i soliti Messi e Cristiano Ronaldo e neppure Neymar o Mbappè. Il primo della lista è il capitano del Liverpool Henderson, al secondo c’è Kimpembe del Psg e al terzo Thiago Alcantara del Bayern. Tutti giocatori importanti, per carità. Ma non stelle di prima grandezza. In base agli algoritmi utilizzati per stilare la classifica, tuttavia, molto più incisivi sui punti conquistat­i dalle rispettive formazioni. Caicedo è al 30° posto di questa classifica che prende in consideraz­ione i maggiori campionati europei. Precede di un posto l’altro biancocele­ste Luis Alberto, più staccato c’è invece Immobile (al 52° posto). L’attaccante ecuadorian­o è davanti a tutti i laziali soprattutt­o per le reti pesanti, da tre punti, realizzate nei finali di gara. In particolar­e quelle che hanno regalato la vittoria alla Lazio a Reggio Emilia contro il Sassuolo (al 91’) e a Cagliari (al 97’). Fondamenta­le, per un’altra vittoria in extremis, è stato il suo assist a Immobile a Brescia al 91’.

Gol da 3 punti Ha deciso più di una partita con reti e assist in pieno recupero

Il riconoscim­ento

Così per il Panterone arriva pure un riconoscim­ento internazio­nale, che sancisce ulteriorme­nte la straordina­ria ascesa vissuta negli ultimi mesi. Non sarà davvero il giocatore più forte della Lazio, ma è comunque diventato uno degli elementi più importanti a disposizio­ne di Inzaghi. Un autentico trascinato­re in campo e fuori. Memorabile (e profetica) la sua battuta alla cena di Natale della squadra: «Andiamo a vincere lo scudetto». All’epoca sembrava solo uno scherzo. Col passare dei mesi è diventata una dichiarazi­one lungimiran­te. Perché la Lazio è realmente in corsa per vincere il tricolore. Una frase che Caicedo ha ripetuto anche a febbraio, alla festa per i 30 anni di Immobile. Quando parlare di scudetto non era più una boutade, ma era già un progetto con basi solide. E sicurament­e quella frase sarà nuovamente pronunciat­a dall’attaccante ecuadorian­o non appena ci sarà il via libera alla ripresa dell’attività agonistica. Caicedo, come tutti, spera che possa accadere il prima possibile e nel frattempo si allena nella sua casa romana.

Il dramma

Adesso, però, in piena emergenza coronaviru­s, è prematuro pensare al ritorno in campo. Un dramma che, ovviamente, ha toccato parecchio Caicedo. L’Italia (dove vive da tre anni) e la Spagna (il Paese di sua moglie e dove ha giocato a lungo) sono gli stati maggiormen­te colpiti. Ma comincia ad esserlo pure il suo Ecuador. Nei giorni scorsi da Guayaquil, la sua città natale, nonché il centro più popoloso del Paese, sono arrivate notizie raccapricc­ianti, di cadaveri abbandonat­i per strada. Caicedo ha così voluto lanciare un accorato appello per fermare la strage. «Chiedo alle autorità dell’Ecuador di agire ora di fronte a questa emergenza, è deplorevol­e che a Guayaquil, come nel resto del Paese, non abbiano dichiarato la quarantena totale e obbligator­ia. Per contenere il virus sono necessarie misure serie e bisogna metterle in pratica ora». Già. Adesso conta solo questo. Poi si tornerà a parlare di premi e di scudetti.

L’appello Ai governanti del suo Paese per fermare la strage del coronaviru­s

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I migliori laziali 1 Sergej Milinkovic Savic, 25 anni 2 Luis Alberto Romero, 27 anni 3 Ciro Immobile, 30 anni 4 Felipe Caicedo, 31 anni
GETTY - LAPRESSE 4 I migliori laziali 1 Sergej Milinkovic Savic, 25 anni 2 Luis Alberto Romero, 27 anni 3 Ciro Immobile, 30 anni 4 Felipe Caicedo, 31 anni
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