La Gazzetta dello Sport

Rincon in tackle «Rigiocare? Ora non riesco a pensarci»

El General del Torino si schiera: «Troppi i morti, serve rispetto»

- Di Mario Pagliara

«No, oggi proprio non si può tornare a giocare». Non si può innanzitut­to per una «questione di rispetto, perché ci sono troppi morti», e mentre le parole di Tomàs Rincon vengono rilanciate dall’agenzia Ansa traspare la sensibilit­à di un uomo dal temperamen­to forte, ma dal cuore tenero. E poi no, non si può far finta che non stia accadendo nulla e far rotolare tra qualche settimana un pallone anche per un principio etico che, almeno in circostanz­e drammatich­e come quelle che stiamo vivendo, dovrebbe dominare gli interessi economici. «Siamo disponibil­i a tornare in campo, ma solo quando ci saranno le condizioni di salute. Quando il virus sarà debellato definitiva­mente». Tomàs Rincon non è quel tipo di calciatore da isolamento dorato, o da playstatio­n e frivole catene sui social. Non è lo mai stato, men che mai lo è di questi tempi: è stato, ad esempio, uno dei primi calciatori a impegnarsi nella raccolta di mascherine e dispositiv­i di sicurezza per mee infermieri promossa dalla Regione Piemonte, e due giorni fa ha lanciato una raccolta di fondi sulla piattaform­a Go Fund Me per aiutare chi ha perso il lavoro dopo la diffusione della pandemia.

El General dice no

Non c’è ipocrisia, non c’è finzione nelle sue parole. Rincon – El General ormai per tutti nel mondo del calcio - è persona generosa, in campo come nella vita. È forse anche per questo che ha sentito la necessità di uscire allo scoperto, ponendosi di fatto alla guida del fronte del no aperto tra i calciatori di Serie A, mentre le società italiane si dividono tra chi ritiene che sia necessario tornare il prima possibile in campo, e chi invece – con il Torino in prima fila – antepone la salute pubblica a qualunque altra cosa, consideran­do concluso il campionato. «Oggi non posso pensare di riprendere a giocare, quando sento che, ogni giorno, muoiono centinaia di persone in Italia. Mi sembra una mancanza di rispetto – spiega Rincon -. Per dirla tutta, non sono nemmeno sicuro che si possa riprendere questo campionato». Aggiunge: «Capisco che ci siano gli interessi dei club, ma oggi non ci sono le condizioni di salute per riprendere».

Il caso stipendi

Oggi non si può giocare, ma è fuori dubbio che il calcio dopo il coronaviru­s sarà diverso. «Anche quando la situazione sarà migliorata, dovremo stare sempre attenti – riflette Tomàs -. Pensiamo, ad esempio, a quanta gente si dovrebbe spostare se deciderann­o di giocare le partite a porte chiuse. A me non pare coerente prendere in consideraz­ione l’ipotesi di ricomincia­re in estate, dovendo scendere in campo ogni tre giorni, consideran­do le tante persone al seguito di una squadra che si spostano da una città all’altra. Certo, il calcio è importante per noi, ma adesso la cosa più importante è la salute. Non si può rischiare». La settimana scorsa i calciatori del Toro hanno informato la società di essere disponibil­i a rinunciare a una parte degli stipendi. «Ci siamo parlati e capiamo la situazione dei club: noi giocatori siamo disponibil­i a venidici re incontro alla società per trovare una soluzione consensual­e – conferma -. Bisogna confrontar­si, capire se si gioca o no e fare dei distinguo: un conto è il calciatore di Serie A, un altro quello di B dove molti ragazzi non guadagnano tanto. Quando finirà l’emergenza tutti ci avremo rimesso qualcosa».

La crisi e il Venezuela

Torino è ormai la sua seconda casa, ma Rincon mantiene costanteme­nte aperto il ponte con il Venezuela. «Alla gente del mio Venezuela dico di stare a casa, perché il coronaviru­s non può essere sottovalut­ato. Purtroppo, anche alla luce della crisi economica, cominciano a mancare delle cose e c’è il rischio che le persone si muovano: tenete duro e state a casa». L’ultimo pensiero è per chi «ha perso il lavoro a causa del virus, che ha aggravato la crisi per tante famiglie. Non parlo solo del Venezuela, ma è un fenomeno che sta accadendo anche nei Paesi più ricchi».

 ?? LAPRESSE ?? Determinat­o Il centrocamp­ista venezuelan­o Tomàs Rincon è al terzo anno di Torino
LAPRESSE Determinat­o Il centrocamp­ista venezuelan­o Tomàs Rincon è al terzo anno di Torino
 ?? LAPRESSE ?? Dall’archivio Rincon in testa al gruppo granata in allenament­o prima del coronaviru­s
LAPRESSE Dall’archivio Rincon in testa al gruppo granata in allenament­o prima del coronaviru­s

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy