Elisabetta, regale ultimatum «State a casa e vinceremo» Johnson, scatta il ricovero
L’anziana sovrana parla ai britannici per soli 4 minuti Il capo del governo mostra sintomi: finisce in ospedale
Il ricovero in ospedale, nella tarda serata di ieri, è arrivato ufficialmente «per alcuni esami». Ma cresce la preoccupazione per la salute del primo ministro britannico Boris Johnson, ancora con febbre insistente e tosse a dieci giorni dalla positività al coronavirus. Ieri, però, è stato anche il giorno del discorso alla nazione della regina Elisabetta II, 93 anni, dopo una giornata di sole con temperature record, in cui i parchi sono stati invasi, nonostante i ripetuti inviti a stare in casa, costringendo il governo a lanciare nel pomeriggio l’ultimo avvertimento: «Basta così, siamo pronti ad impedire ai cittadini di uscire per fare attività fisica». Il messaggio di Sua Maestà, maglioncino verde e collana di perle, 4 minuti e 15 secondi in tutto - registrato e diffuso dal castello di Windsor, dove la sovrana si è trasferita a scopo precauzionale con il marito, il principe Filippo - ha fatto centro, con immediate reazioni positive sui social. La regina ha conquistato il cuore dei sudditi: «Stiamo vivendo tempi di distruzione, che hanno portato tristezza ad alcuni, difficoltà finanziarie a tanti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi. Per questo voglio prima di tutto ringraziare il personale del servizio sanitario nazionale al fronte in questa dura battaglia. Avete l’apprezzamento di tutta la nazione. Il modo migliore per sostenervi e ringraziarvi è restare a casa. Se saremo uniti e risoluti, vinceremo. Spero che negli anni che verranno, ognuno di noi possa sentirsi orgoglioso di come abbiamo risposto a questa sfida». Ad un certo punto, sono apparse le immagini della regina adolescente: «Penso a quando, con mia sorella, parlammo attraverso la radio agli altri bambini nel 1940, durante la guerra mondiale. Oggi abbiamo tutti lo stesso nemico. L’orgoglio di chi siamo non è parte del nostro passato, ma definisce il nostro presente e il nostro futuro». Poi, con un richiamo all’arcobaleno, immagine che nel Regno Unito ha un enorme valore simbolico, ha aggiunto: «Ci incontreremo di nuovo, in famiglia e con gli amici. Ora però dobbiamo rispettare le regole e restare a casa». Con eleganza regale, ha il senso di un ultimatum, insomma.
Come Pearl Harbor
Negli Stati Uniti, il capo del servizio sanitario pubblico, Jerome Adams, ha dichiarato: «Ci attende la settimana più dura e più triste, sarà un momento alla