La Gazzetta dello Sport

Ora regna Van Dijk Domani i francesi

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Nella stagione scorsa gli statistici non riuscirono a registrare un dribbling subito da Virgil Van Dijk in 64 partite di Liverpool e contarono 622 passaggi recapitati su 688 (90%). Un muro con i piedi da regista. Se non ha vinto il Pallone d’oro che meritava è anche perché non ruba l’occhio. Un difensore che recupera con un intervento spettacola­re, molto spesso ha sbagliato prima, per posizione o altro. Capitava anche a Paolo Maldini, altro delittuoso Pallone d’oro negato. I difensori più bravi, non li vedi. Capisci la loro grandezza dai numeri più che dalle scivolate disperate. Comunque oggi Van Dijk è il migliore. Riassume in sé le qualità d’impostazio­ne di Krol e Ronald Koeman e la tradizione della pirateria olandese arrivata fino a Jaap Stam. Timone e sciabola. Quella dei centrali olandesi è una scuola al potere. Stefan De Vrij è il migliore in Serie A. Matthijs De Ligt, nonostante l’affannoso inseriment­o alla Juve, resta un prospetto altissimo. Ma, quanto a futuro, c’è una marea di talentuosi centrali francesi che sta invadendo l’Europa. Rispondono alla metamorfos­i del ruolo: grande fisicità e buona tecnica, tipica dei centri di formazione transalpin­a. La Bundesliga ha già saccheggia­to. Il Lipsia, esperto in talentini, si è preso Upamecano (21 anni) e Konatè (20) ma anche Mukiele (22), terzino, può giocare in mezzo. Lo Schalke ha soffiato al Milan il prestito di Todibo (20) dal Barcellona. N’Dicka (20 anni) è già una colonna dell’Eintracht. E poi Diallo (23, Psg), Kamara (20, Marsiglia), Saliba (19, al St. Etienne, in prestito dall’Arsenal). Verrebbe da dire: l’Italia è il passato (Nesta, Cannavaro), l’Olanda il presente e la Francia il futuro del ruolo. Ma anche noi abbiamo un domani. Di Bastoni si è detto e attendiamo due mancini del 2002, Christian Dalle Mura (Fiorentina) e Lorenzo Pirola (Inter), che hanno già brillato al Mondiale Under 17.

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