È terminata l’attesa: oggi Ibrahimovic rientra alla base
Zlatan dovrà aspettare ancora due settimane prima di tornare al lavoro Pronto per gli allenamenti di gruppo
Ha salutato Stoccolma e la quotidianità senza lockdown sfrecciando per la città sulla sua Ferrari Monza SP2, fuoriserie da un milione e mezzo di euro prodotta in pochi esemplari che si era regalato per il trentottesimo compleanno. Meglio fare incetta di chilometri al volante e con i capelli al vento prima di doversi chiudere in casa per due settimane, avrà pensato Zlatan Ibrahimovic, perché la sua terza vita rossonera comincerà così: oggi, presumibilmente in mattinata, il gigante svedese sbarcherà a Milano con un volo privato, quindi inizierà i 14 giorni di isolamento obbligatorio per chi rientra dall’estero in tempi di pandemia da Covid.
È sempre countdown
Un conto alla rovescia dopo l’altro perché, dopo aver atteso il rientro del suo leader dal buen retiro svedese con la famiglia, il Milan dovrà aspettarlo ancora. Almeno fino al 25 maggio. Anche Ibra poi dovrà sostenere gli esami medici prima di tornare agli ordini di Pioli, proprio come successo in settimana ai compagni: un passaggio obbligato al quale Zlatan si dovrà sottoporre nonostante alcune voci dalla Svezia raccontino di un tampone già effettuato in via privata nei giorni scorsi, dall’esito ovviamente negativo. Ibra sta bene insomma, e sarebbe teoricamente pronto a riprendere i lavori senza passare da programmi di riattivazione atletica, visto che la sosta svedese gli ha permesso di allenarsi insieme all’Hammarby (club di cui è socio) mentre i compagni del Milan erano costretti ad arrangiarsi tra le mura di casa. Pioli, con cui il contatto è stato costante, sa che se tutto procederà senza intoppi ritroverà un giocatore tirato a lucido come e forse più che nei mesi passati.
Futuro in agenda
Quando Ibra tornerà a Milanello, ritroverà un contesto decisamente simile a quello lasciato a metà marzo. Protocolli medici permettendo, infatti, la fase degli allenamenti individuali sarà già alle spalle e la squadra sarà impegnata in sessioni “classiche” per prepararsi alla eventuale ripresa del campionato. Un calendario che pare cucito addosso agli obiettivi di Zlatan: anzitutto finire la stagione in bellezza, magari trascinando il Milan a un posto nelle coppe europee e riempiendo un piatto, quello dei gol segnati dai rossoneri, che finora piange tristemente (28 reti in 26 partite, mai così male da 33 anni). Poi verrà il tempo dei bilanci e soprattutto del faccia a faccia con Gazidis per discutere del futuro. Prima che irrompessero la bufera coronavirus e le dichiarazioni di Rangnick tutto lasciava pensare che il matrimonio potesse proseguire. Sarà così anche questa estate?
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