Dominguez e Skov Olsen: Bologna cerca risposte
L’argentino e il danese finora non hanno convinto Per la ripresa Mihajlovic si aspetta il salto di qualità
L’eventuale ripartenza del campionato non cambierà l’obiettivo del Bologna che proverà a ripuntare il suo mirino sulla corsa all’Europa League. La squadra rossoblù occupa il decimo posto che le garantisce una certa sicurezza sulle pericolanti e pertanto l’idea di inseguire il sogno internazionale non è tramontata. Però dovrà compiere uno sforzo intenso e prolungato per rimanere nella scia delle dirette rivali. Nelle dodici giornate che rimangono, il Bologna affronterà sei delle nove squadre che al momento la precedono in classifica, a cominciare dall’attesissima sfida interna con la Juventus e proseguendo con le due trasferte milanesi e i viaggi sui campi ostici di Atalanta e Parma. A queste si aggiungono le sfide con le tre immediate inseguitrici Sassuolo, Cagliari e Fiorentina che ambiscono tutte a salire nella parte sinistra a scapito proprio dei rossoblù. Insomma, saranno tutte partite vere e senza esclusione di colpi. Perciò Mihajlovic avrà bisogno di una panchina di qualità e quantità per produrre l’ultimo sforzo. I numeri però ad oggi non lo hanno aiutato perché il suo Bologna dai rincalzi ha avuto poco: solo due gol da giocatori subentrati.
Incognite giovani
Per continuare la corsa, il tecnico serbo dovrà chiedere alla squadra di crescere e migliorare ancora e soprattutto a qualche giocatore di compiere un salto di qualità. Tra quelli che finora hanno reso al di sotto delle aspettative, le incognite più forti riguardano due giovanissimi sui quali il club del patron Joey Saputo ha investito pesantemente. Su Nicolas Dominguez e Andreas Skov Olsen sono in tanti pronti a giurare, non solo a Casteldebole, che il futuro sarà tutto per loro ma adesso questo Bologna ragiona sul presente e ha bisogno di qualche segnale da questi ragazzi. Vanno bene le promesse ma le realtà funzionano meglio. Dominguez in assoluto ha giocato meno di tutti (5 partite per 215’). L’argentino è arrivato a gennaio e non ha fatto in tempo a dimostrare quale sia la sua vera dimensione tattica. Da mediano più che da trequartista può avere spazio. Davanti alla difesa è però tutto da verificare anche alla luce della forte concorrenza nella linea a due che probabilmente non si addice ancora alle sue caratteristiche di centrocampista più abituato a giocare a tre. In quel settore del campo il capitano Poli è al momento (quasi) intoccabile e mentre salgono le quotazioni di Medel sono cresciute forte quelle di Schouten, pertanto Dominguez dovrà lottare con un coetaneo emergente per il posto da titolare.
Poca cattiveria
Quanto a Skov Olsen, l’amletico danese, molto introverso e poco “cattivo” sotto porta, avrebbe tutto per diventare un attaccante di grido ma sembra bloccato tanto che la sua media di 27’ in campo è la più bassa della squadra. Mihajlovic lo ha provato 4 partite da titolare ma non ha ottenuto le risposte che voleva sotto l’aspetto della pericolosità offensiva. Il ragazzo ha 20 anni, per la prima volta fuori dal suo Paese, si trova sulla strada di Orsolini. Oggi fare il cambio dell’attaccante azzurro è dura. Il gol di Napoli col quale Skov in dicembre ha girato la partita a favore del Bologna è l’unico squillo di tanti mesi passati nel silenzio. Tornando a Casteldebole, Mihajlovic avrà da lavorare molto a livello mentale per ricavare dal timido danese il meglio del suo potenziale. L’ennesima sfida di questo Bologna e di questo allenatore.
Ruolo da trovare Il centrocampista deve ambientarsi in mediana davanti alla difesa
Introverso L’attaccante ha qualità ma sembra bloccato a livello mentale