Ripartenza: la B ci crede L’estate viene in soccorso
Campionato anche ad agosto: club al lavoro per i ritiri Ma se si fermasse la Seconda divisione tedesca?
Pure la Serie B torna in corsa. Ufficialmente c’è sempre stata, ma ora c’è qualcosa in più. Sempreché, il Comitato tecnico-scientifico del governo sciolga la riserva per autorizzare a partire dal 18 maggio gli allenamenti collettivi. Naturalmente la soluzione del rebus ripartenza resta complicato, soprattutto considerando i costi di tutte le operazioni e le necessità legate all’attuazione del protocollo, ma l’«ottimismo» di Gabriele Gravina è stato condiviso dal presidente della Lega B, Mauro Balata, anche con tutti i club cadetti.
Sconfinamento ok
Ma perché la corsa sarebbe ora meno difficile? Attenzione, l’operazione è sempre complicata, ma intanto ci sono alcuni indizi che possono remare in direzione contraria allo stop definitivo. Gravina in sede di tavolo federale ha infatti comunicato che l’Uefa non ha niente in contrario a permettere agli altri campionati professionistici dei singoli Paesi uno sconfinamento ad agosto inoltrato. La dead line del 2 agosto, infatti, non è da considerare tassativa per la B ed eventualmente la C (ma la Lega Pro chiederà al Consiglio federale di dichiarare chiusa la stagione). Quello che è chiaro è che per la B ci sarebbe la possibilità di prendersi altre due settimane, quindi di poter partire distanziata rispetto al campionato maggiore. Una corsa inevitabilmente con il fiatone, ma meno assediata rispetto a quella della Serie A. La B deve giocare ancora 10 partite di regular season più le cinque di playoff e playout, la parte che presumibilmente potrebbe svolgersi nella prima metà di agosto.
Ritiro più corto
C’è, però, un’altra osservazione che può aiutare la ripartenza anche in Serie B. L’accorciamento del raduno permanente del «gruppo squadra» previsto dal protocollo (su questo punto, è probabile che non ci siano novità significative nella riscrittura o nella correzione a cura del Cts rispetto alla versione della Figc). In verità l’aspetto della durata era rimasto in dubbio. Ora, però, si è stabilito che durerà due settimane. Per le squadre di B ci sarà dunque la necessità di trovare degli alberghi riservati soltanto al “gruppo squadra” con impianto nelle immediate vicinanze a completa disposizione del club per sole due settimane. Questo potrebbe ridurre le spese, che erano state stimate fra 80 e 120mila euro per ogni società. È ovvio che una parte di questa cifra, invece, non cambierà perché riguarda le spese per l’effettuazione di tutti gli esami sanitari (tamponi, test sierologici, visita cardiologica, valutazione polmonare). La Serie B chiede un contributo alla Figc che possa aiutare la ripartenza. Diverse squadre hanno sfruttato il varco della possibilità di
Stesso problema
Peraltro proprio nella Seconda divisione tedesca è nato il casus belli della ripartenza in Germania con la Dinamo Dresda costretta a finire in quarantena per le due positività riscontrare fra i suoi giocatori. Una circostanza che costringerà a riscrivere il calendario. Il tema resta sempre lo stesso, in B come in A: una positività “in corsa” fermerebbe inevitabilmente il campionato, che a quel punto non avrebbe più date per poter andare in porto nei tempi previsti.