I NUMERI
LA LEGGENDA FOREST DUE COPPE CAMPIONI UNA DIETRO L’ALTRA COL GRANDE CLOUGH
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Il Nottingham Forest ha vinto una sola volta, nel 1977-78, il massimo campionato inglese, che allora non si chiamava ancora Premier League. Grazie a quell’unico trionfo il Nottingham ha vinto due Coppe dei Campioni (1979 e 1980), oggi Champions League. Un titolo nazionale e due Coppe Campioni/ Champions: un record difficilmente battibile
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Il Nottingham ha vinto anche due Coppe d’Inghilterra, nel 1898 e 1959
Una pennellata di Picasso, e non poteva essere diverso nella città che custodisce nel Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia due capolavori del maestro di Malaga, “Guernica” e “Donna in blu”. Solo che nella notte del 28 maggio 1980, sul prato dello stadio Bernabeu, il colpo di genio è il gesto tecnico di un calciatore scozzese, John Robertson, ribattezzato Picasso dal suo allenatore, Brian Clough, l’uomo che ha portato il Nottingham Forest in tre anni dalla Second Division ai trionfi in Coppa dei Campioni. Nel 1979, nella finale di Monaco contro il Malmoe, Robertson aveva inventato l’assist per il colpo di testa decisivo di Trevor Francis al 45’ e poi colpito un palo nella ripresa. A Madrid, il Picasso scozzese mette la firma sul bis europeo, scrivendo un pezzo di storia: il Nottingham Forest è l’unico club ad aver conquistato più Champions che titoli nazionali.
Grandi parate
Che notte, quella di Madrid. Il lampo di Robertson illumina l’orchestra di Clough in una
Che cavalcata Nel ‘79 la vittoria in finale sul Malmoe, nel 1980 sull’Amburgo
gara tutta sofferenza. Il migliore in campo è Peter Shilton: quattro parate da urlo e un capolavoro volando all’incrocio a metà ripresa. Shilton ha già 30 anni, ma la sua avventura tra i pali sarà lunghissima: si ritirerà nel 1997, dopo 1.005 gare da professionista e una vita modello montagne russe, tra vizio del gioco d’azzardo, investimenti sbagliati e turbolenze coniugali. Prelevato nel 1977 dallo Stoke City, scoperto da Gordon Banks, Shilton è il portiere perfetto per il Nottingham, opera d’arte di Brian Clough, un decennio da attaccante nell’Est operaio - Sunderland e Middlesbrough – e una parabola folgorante da allenatore, che lo consacrerà tra i migliori manager inglesi di tutti i tempi.
La scalata
L’alba della notte di Madrid è il 6 gennaio 1975, quando a Nottingham arriva Clough, disoccupato dopo i 44 giorni di Leeds dell’estate 1974 che ispireranno libri e film. La squadra è tredicesima in Second Division. Clough chiude la stagione all’ottavo posto. Il 16 luglio, a Nottingham sbarca Peter Taylor, uomo di fiducia di Clough: insieme hanno vinto a Derby. Taylor diventa l’assistente-confessore. Le sue prime parole sono dissacranti: «Hai fatto un miracolo a salvarti con una squadra di terza divisione». Taylor mette alla frusta Robertson, ingrassato e demotivato: «Ragazzo, cambia registro, altrimenti qui hai
A quarant’anni dal secondo euro-trionfo, ripercorriamo la cavalcata del club della provincia inglese, allenato da un tecnico destinato a entrare nel mito, tra libri e film