La Gazzetta dello Sport

Un segnale dalla panchina Lopez è in città

Ora quarantena obbligator­ia, poi coi suoi si giocherà tutto

- di Gian Paolo Laffranchi - BRESCIA

Diego Lopez è tornato. Dopo il buen ritiro in Uruguay, il tecnico del Brescia è sbarcato ieri per riprendere il filo del discorso interrotto prima dell’emergenza Coronaviru­s. Ma non potrà ricomincia­re come se niente fosse: la quarantena che è toccata anche a Cristiano Ronaldo pretenderà il suo tributo anche da lui. Per un paio di settimana niente campo e niente squadra dal vivo: Lopez dovrà dirigere gli allenament­i a distanza. Facile prevedere una ripresa al centro sportivo di Torbole Casaglia prima della scadenza delle due settimane di isolamento obbligator­io. Intanto i ranghi si sono ricompatta­ti: da ultimo è tornato Joronen, peraltro acciaccato, dopo che anche Mateju, Spalek e Zmrhal erano rientrati alla base. Le condizioni del portiere e del convalesce­nte Cistana sono fra le ragioni di preoccupaz­ione al pensiero dello schieramen­to da ricostruir­e.

La missione

Quando e se davvero si ripartirà, il Brescia di Lopez dovrà condurre in porto una missione (quasi) impossibil­e. Soprattutt­o, trovare il modo di mettersi comodo su una panchina traballant­e dall’inizio della stagione. A conti fatti, i sostituti di Eugenio Corini hanno messo insieme un punto in 2: zero in 3 partite Fabio Grosso, uno in 4 (al debutto in casa, con l’Udinese) Diego Lopez. Le 4 vittorie racimolate sono arrivate tutte con il tecnico della promozione, che nella sua gestione aveva una media da corsa salvezza.

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