Un segnale dalla panchina Lopez è in città
Ora quarantena obbligatoria, poi coi suoi si giocherà tutto
Diego Lopez è tornato. Dopo il buen ritiro in Uruguay, il tecnico del Brescia è sbarcato ieri per riprendere il filo del discorso interrotto prima dell’emergenza Coronavirus. Ma non potrà ricominciare come se niente fosse: la quarantena che è toccata anche a Cristiano Ronaldo pretenderà il suo tributo anche da lui. Per un paio di settimana niente campo e niente squadra dal vivo: Lopez dovrà dirigere gli allenamenti a distanza. Facile prevedere una ripresa al centro sportivo di Torbole Casaglia prima della scadenza delle due settimane di isolamento obbligatorio. Intanto i ranghi si sono ricompattati: da ultimo è tornato Joronen, peraltro acciaccato, dopo che anche Mateju, Spalek e Zmrhal erano rientrati alla base. Le condizioni del portiere e del convalescente Cistana sono fra le ragioni di preoccupazione al pensiero dello schieramento da ricostruire.
La missione
Quando e se davvero si ripartirà, il Brescia di Lopez dovrà condurre in porto una missione (quasi) impossibile. Soprattutto, trovare il modo di mettersi comodo su una panchina traballante dall’inizio della stagione. A conti fatti, i sostituti di Eugenio Corini hanno messo insieme un punto in 2: zero in 3 partite Fabio Grosso, uno in 4 (al debutto in casa, con l’Udinese) Diego Lopez. Le 4 vittorie racimolate sono arrivate tutte con il tecnico della promozione, che nella sua gestione aveva una media da corsa salvezza.