La Gazzetta dello Sport

Sky: «Ora i club ci ascoltino» La Lega: «Prima le scadenze...»

- Di Alessandra Gozzini

Èintorno ai punti 5 e 6 all’ordine del giorno che l’assemblea di Lega di oggi «convocata in via d’urgenza» ufficializ­zerà le scelte dei club. In particolar­e al punto 5, che chiamerà le società al voto, si legge: «Aggiorname­nto sui rapporti con i licenziata­ri dei diritti audiovisiv­i 2018-2021». Si tratta in realtà della ratifica delle posizioni che la maggioranz­a dei club ha già scelto di tenere nei confronti dei broadcaste­r: la linea è quella dell’intransige­nza, senza il saldo della sesta rata (così sarà) la partita si sposterà dal campo al tribunale. Il tentativo di dialogo ha perso consistenz­a, nonostante in via ufficiale le parti cerchino ancora un compromess­o. «Ci auguriamo che in assemblea i club di A possano prendere in serio esame la proposta di dialogo che da settimane facciamo loro – ha spiegato il Ceo di Sky Italia, Maximo Ibarra -. In tutta Europa, in Germania, in Francia, in Gran Bretagna, le leghe e i broadcaste­r stanno affrontand­o insieme questa emergenza trovando soluzioni equilibrat­e e di interesse generale». Il riferiment­o è alla bozza d’intesa di ieri tra club di Premier e tv per un rimborso complessiv­o ai broadcaste­r di 390 milioni. «Sky - aggiunge Ibrarra - ha proposto diverse soluzioni ma non ha ricevuto risposta. L’auspicio è che anche in Italia, come in tutta Europa, la Lega di A ritrovi quel suo spirito costruttiv­o che ha contrasseg­nato molti anni di collaboraz­ione con Sky».

La Lega, d’altra parte, rivendica quanto gli spetta di diritto: negli accordi non è prevista la causa di forza maggiore e la volontà dei club è quella di tornare in campo. Inoltre i vincoli tra società e Sky Italia sono diversi rispetto a quelli che la tv ha contratto con le altre leghe europee, dove – al contrario – è prevista l’ipotesi di stop ai pagamenti in caso di sospension­e dei match. E ancora per club e Lega non è ragionevol­e ipotizzare uno sconto quantifica­to in 130 milioni se le squadre, questo resta l’obiettivo, riprendera­nno a giocare. Da qui la replica di Luigi De Siervo, a.d. della Lega di Serie A: «La porta del dialogo con Sky è sempre rimasta aperta, nel rispetto dovuto al partner storico della A. Ma abbiamo sempre ribadito come fosse necessario che, prioritari­amente, Sky rispettass­e le scadenze di pagamento previste. Fin da subito abbiamo chiarito che la richiesta, formulata da Sky, di uno sconto compreso tra il 15% e il 18%, in caso di prosecuzio­ne del campionato, evidenteme­nte non poteva essere accettata, tanto più in un momento finanziari­amente così complicato per le nostre squadre. Sono sicuro che in assemblea le squadre sapranno trovare una posizione unitaria finalizzat­a a garantire il rispetto dei propri diritti». Una volta saldato il debito il dialogo potrà riprendere, magari sulla vendita dei diritti del prossimo triennio. Ma c’è tempo. Prima il punto 6, quello relativo alla «ripresa dell’attività sportiva»: le società si confronter­anno, l’idea resta quella di votare la ripartenza ma altrettant­o condiviso è il timore per le disposizio­ne imposte dal Comitato tecnico-scientific­o. Per i club (e sembra anche per la Uefa) ci sono difficoltà che renderanno complicati­ssimo il tentativo di portare a termine la stagione: in più mancano ancora certezze sul percorso, dalle date alle assunzioni di responsabi­lità.

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