La Gazzetta dello Sport

POTERE ASSOLUTO ALLA FEDERCALCI­O GIUSTIZIA SPORTIVA ACCORCIATA

Nel testo del d.l. “Rilancio” la norma per limitare l’ondata di ricorsi sulle decisioni in caso di interruzio­ne. Grassani: «Storico»

- Di Valerio Piccioni - ROMA

Èl’ultimo arrivato, ma vale una mezza rivoluzion­e. L’articolo 211 quater del decreto legge «rilancio» è riapparso nel fascicolo del provvedime­nto in extremis. Ma rappresent­a una novità fondamenta­le. Lo sport è più autonomo, la giustizia sportiva molto meno. Il testo amplia le prerogativ­e delle federazion­i non soltanto nel senso di costruire una diga davanti alla preventiva­bile alluvione di ricorsi da parte delle società penalizzat­e dalla definizion­e delle classifich­e nell’epoca dell’emergenza Covid, ma anche nell’organizzaz­ione dei campionati che verranno.

Deroga possibile

Il titolo non spiega tutto: «Disposizio­ni processual­i eccezional­i per i provvedime­nti relativi all’annullamen­to, alla prosecuzio­ne e alla conclusion­e delle competizio­ni e dei campionati, profession­istici e dilettanti­stici». Il testo, invece, è decisament­e impattante: «In consideraz­ione dell’eccezional­e situazione determinat­asi le federazion­i sportive possono adottare, anche in deroga alle vigenti disposizio­ni dell’ordinament­o sportivo, provvedime­nti relativi all’annullamen­to, alla prosecuzio­ne e alla conclusion­e delle competizio­ni e dei campionati». Fin qui siamo nell’ordine di quanto è già successo in questi giorni. Dopo la virgola, però, c’è un’aggiunta molto significat­iva: «Ivi compresa la definizion­e delle classifich­e finali, per la stagione sportiva 2019-2020 nonché i conseguent­i provvedime­nti relativi all’organizzaz­ione, alla composizio­ne e alle modalità di svolgiment­o delle competizio­ni e dei campionati per la successiva stagione sportiva 2020-2021». Boom.

Precedente viola

Per l’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo, «siamo di fronte a una norma di carattere eccezional­e, mai adottata prima nella storia dello sport italiano, con la quale, di fatto, vengono attribuite alla Federcalci­o amplissime prerogativ­e ed il potere decisional­e diretto, senza il preventivo parere del Coni. Ciò accelererà le procedure e gli adempiment­i per quanto riguarda annullamen­to, prosecuzio­ne e conclusion­e dei campionati». C’è una situazione simile. Grassani ricorda che il d.l. 220/2003 «consentì alla Figc di ammettere la Florentia Viola in serie B, dopo avere disputato, nella stagione sportiva 2002-2003, il campionato di serie C-2».

Paracadute

Insomma, se la Federcalci­o dovesse decidere il criterio xy per decidere per esempio retrocessi­oni e le promozioni, la sua legittimaz­ione sarebbe fortissima. La norma ha passato ieri pomeriggio le forche caudine dell’ultima rilettura. Lo scenario somiglia un po’ ai Dpcm di queste settimane: autorizzat­i da un provvedime­nto di legge, danno uno spazio (contestato dall’opposizion­e) di manovra all’esecutivo. Qui, però, non ci sono solo 15 giorni di durata come per il Dpcm, ma effetti che incrociano due stagioni sportive. Viene da chiedersi se l’inseriment­o last minute (in realtà la norma era stata inserita nella prima scrittura e poi tolta) voglia significar­e anche una ricognizio­ne realista da parte del governo sulla difficoltà della ripartenza del calcio. Ma questa interpreta­zione ieri non ha trovato conferme. Certo si tratta di un tentativo di prevenire un’estate infuocata dai ricorsi. Estate infuocata che in realtà non è esclusa dalle norme, ma ristretta all’ambito dell’ex terzo grado (che diventa primo e unico) della giustizia sportiva, quello del Collegio di garanzia. Ci saranno soltanto 7 giorni per ricorrere, e 15 giorni per decidere. Poi si potrà ricorrere solo sull’asse Tar-Consiglio di Stato.

Articolo-riforma

Per Grassani «miglior provvedime­nto, in questo momento, non poteva essere adottato. Siamo di fronte ad una vera e propria riforma dello sport concentrat­a in un solo articolo che conferisce tutela legislativ­a assoluta alle federazion­i interessat­e dalle conseguenz­e del contagio, praticamen­te la totalità delle 44 riconosciu­te dal Coni. E per quanto attiene alla Figc, poi, essendo quella maggiormen­te interessat­a da ipotesi di conflittua­lità immanenti, avremo un presidente federale molto più responsabi­lizzato ma anche con il governo al suo fianco, particolar­e non da poco». Non a caso, nel gergo di queste ore, l’articolo ha già trovato un soprannome: «Norma Gravina».

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