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Ibrahimovi­c e l’ultima danza di Michael Jordan

- Di Alessandra Bocci

Potrebbe essere il nuovo tecnico del Milan

Che fare? Niente. Nel senso che l’intervista di Zvone Boban alla Gazzetta dello Sport, concessa senza il placet e l’exequatur del club, nel senso che nessuno a casa Milan era stato ufficialme­nte avvertito, aveva creato un certo scompiglio. Ci saranno strascichi in tribunale, chi lo sa, cose che adesso non servono a identifica­re il futuro del Milan. Che però sembra essere quello che era stato identifica­to dal manager croato. Con Rangnick contattato, non contrattat­o, perché una scrittura ancora non c’è, nei mesi scorsi. Dicono che l’a.d. Gazidis già ad ottobre, visto il fallimento del progetto Giampaolo, abbia contattato i due allora esponenti dell’area tecnica per incontrars­i con Rangnick. Incontro mai avvenuto, è evidente che fra le due bandiere ormai ammainate (come altre) del Milan non ci sia empatia. Sono idee di calcio e di gestione che non coincidono. Zvone è uscito dal Milan in maniera fragorosa. Paolo Maldini è rimasto nelle regole, cercando di gestire il gestibile. Ma di gestibile ormai non c’è molto. E intanto il tecnico Pioli aspetta.

Ripresa

Il giorno dopo, la tempesta perfetta è amabile. C’è il sole che asciuga la pioggia battente, ci sono i giocatori che si allenano in gruppi, c’è Ibrahimovi­c che potrebbe definirsi scherzosam­ente il custode di Milanello, visto che resta da solo in un posto che non è casa sua, ma è più accoglient­e di tanti altri. Le dichiarazi­oni di Paolo Maldini non hanno provocato ufficialme­nte nessuna reazione a casa Milan e tantomeno a Londra, perché nel quartier generale del fondo Elliott vengono

per le nazionali europee e sudamerica­ne l’appuntamen­to è rimandato al 2021, mentre i club restano tra coloro che son sospesi. Al momento dello stop, in bell’evidenza sul taccuino dei “giurati”, potevano esserci questi nomi, protagonis­ti di campionati e coppe: Messi e Ronaldo, naturalmen­te, più Haaland (Borussia), Gnabry (Bayern), De Bruyne (City), Alexander-Arnold (Liverpool), Adama Traoré (Wolverhamp­ton), Saul e Partey (Atletico), Valverde (Real Madrid), Neymar (Psg), Camavinga (Rennes). Ognuno proponga il suo.

In Italia

In Italia, quello con più diritto a inserirsi tra i candidati sarebbe stato per noi l’atalantino Ilicic. Nella scia, altri tre nomi: Dybala (Juve), Luis Alberto (Lazio) e Lukaku (Inter). Parlando di tecnici, perché non sulle dichiarazi­oni di Rangnick

Rangnick invade i ruoli. Prima dell’italiano impari il rispetto

Non mi preoccupo per il mio futuro. Queste voci fanno parte del ruolo

sull’arrivo di Rangnick considerar­e Nagelsmann, Klopp, Gasperini e Inzaghi? Non è neanche detto che per tutti loro resti l’altro premio, il Pallone d’oro di France Football, assegnato tradiziona­lmente a dicembre. Certo, in Francia hanno due mesi in più per fare le loro valutazion­i. Ma, per ora, no pallone no party.

Congresso online

Prosegue intanto l’attività politica della Fifa. Ieri il Consiglio ha spostato il Mondiale Donne Under 20 (Costarica e Panama) al gennaio 2021 e quello Under 17 (India) al febbraio 2021. Spostato anche il Congresso: previsto a giugno ad Addis Abeba, in Etiopia, si svolgerà in video il 18 settembre. Altra “prima” storica.

sTEMPO DI LETTURA 2’ 42” considerat­e sempliceme­nte una sorta di dialogo a distanza fra l’ex capitano e l’esuberante manager tedesco. Che Paolo sia in uscita, perché la convivenza con Rangnick sarebbe complicata dopo tanti botta e risposta, è evidente a tutti. Più difficile capire che cosa accadrebbe se per qualche motivo Elliott, nella persona di Gordon Singer e quindi del suo incaricato Ivan Gazidis, abbandonas­se il progetto di rivoluzion­e e anno zero che il tedesco desidera. Un disegno costoso, ma nessuno ha voglia di commentare quello che non c’è. Tantomeno l’algida proprietà, che è abituata a trattare ben altri temi finanziari, e riguardo alla disputa fra dirigenti dell’area tecnica o presunti tali preferisce rimanere alla finestra.

Ricomincia­mo

La stessa finestra scelta da Stefano Pioli, il tecnico attuale, che mai si è pronunciat­o contro l’arrivo del profeta tedesco. La filosofia che ha guidato l’intervento di Maldini e le parole registrate dall’agenzia Ansa («Rangnick impari il rispetto prima dell’italiano») è semplice: fare da ombrello a Pioli e ai suoi collaborat­ori in un momento di grande incertezza, generato non soltanto dal Covid e dalla situazione del calcio italiano. Da Londra, casa madre europea del fondo proprietar­io del Milan, nessun commento, e dai dirigenti del club neppure. Maldini ha detto quel che voleva senza sbagliare tempi e toni. Adesso bisognerà trovare una soluzione che metta tutti d’accordo ed è impossibil­e.

sTEMPO DI LETTURA 2’ 20”

I BEST ITALIANI?

Lo sloveno ha fatto il fenomeno con l’Atalanta

L’argentino è tornato “lui” alla Juventus

Il belga sempre decisivo per l’Inter di Conte

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LAPRESSE Occhi da Zlatan Zlatan Ibrahimovi­c, svedese, 38 anni, attaccante, tornato al Milan
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GIbra ha postato il video della serie tv dedicata ai Chicago Bulls, aggiungend­o: «Se non ti piace giocare con un vincente non giocare»
gazzetta.it Tutte le notizie, le dichiarazi­oni e le informazio­ni sul Milan e sulle squadre dei campionati italiani sul nostro sito gazzetta.it GIbra ha postato il video della serie tv dedicata ai Chicago Bulls, aggiungend­o: «Se non ti piace giocare con un vincente non giocare»
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Paolo Maldini
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Stefano Pioli
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Ralf Rangnick
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Ilicic
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Luis Alberto Lo spagnolo è la vera mente della Lazio

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