La Gazzetta dello Sport

Adrien torna a Torino, però il suo futuro resta un rebus

Il francese, insoddisfa­tto, ha ritardato il ritorno. Juve irritata, ma il caso rientra E oggi alla Continassa può rivedersi Sarri

- Di Filippo Conticello

Oggi Adrien Rabiot, imbronciat­o centrocamp­ista della Signora, percorrerà l’autostrada sinuosa che dalla Riviera porta in Italia fino al Piemonte. Lascia la sua casa in Costa Azzurra, rientra a Torino, finalmente. Era il più vicino, ma è l’ultimo a tornare (Higuain a parte): non è certo un caso. La Juve era assai spazientit­a dal suo procrastin­are, ma non aveva mai dato un ultimatum: c’era stato un richiamo alle armi per gli stranieri, ma non era stata comunicata una data limite viste le poche certezze sulla ripresa. Anche per questo, non sono previste multe o particolar­i tirate di orecchie. Eppure, il ritardo di Rabiot è sembrato stonato, soprattutt­o di fronte alla celerità dei compagni: perfino Cristiano si è precipitat­o in Italia per “bruciare” prima possibile i 14 giorni di quarantena. La Juve ha poi compreso di più la posizione di

Adrien Rabiot, 25 anni, centrocamp­ista francese

Higuain, atteso a Torino venerdì: Pipita voleva stare vicino alla mamma malata e alla figlia Alma. Dietro alla scelta del francese, invece, motivazion­i variegate: vanno dal tecnico (non mai ha trovato continuità) all’economico (era ed è tra i meno convinti del taglio degli stipendi). Dietro, neanche troppo nascosta, la manina di mamma Veronique, temutissim­a agente abituata a prove muscolari con i club.

Nessuno è contento

Matuidi sembra avergli tolto il posto. In ogni caso, questo ritorno a Torino, subito dopo i primi lampi di polemica, è un tentativo di gettare acqua sul fuoco. Come dire: Adrien ha fatto il duro, ma poi ha scelto di non esagerare. Ancora ieri, faceva trapelare la sua posizione: non avrebbe infranto alcuna regola ed è convinto di non aver pregiudica­to il rapporto con Sarri, che oggi potrebbe pure riaffaccia­rsi al centro sportivo della Continassa. Di certo, però, non è iniziato nel migliore dei modi il rapporto aristocrat­ico tra Adrien, detto il Duca, e la Juventus, nobildonna sabauda: entrambi si aspettavan­o qualcosa di diverso dall’altro. E, in sottofondo, si sentono ancora le sirene del mercato: non sarà un frettoloso ritorno a spegnerle. Tra l’altro, ai bianconeri non dispiacere­bbe una robusta plusvalenz­a con un giocatore comprato a parametro 0. Molto, come sempre, è in mano alla madre: Veronique vede per il figliolo un futuro in Premier. Parla soprattutt­o con lo United e l’affare Pogba le viene in soccorso. Ma è in contatto pure con l’Everton, che già aveva bussato a gennaio e ha una carta in più: Ancelotti, mentore di Adrien al Psg, uno dei pochi tecnici capaci di valorizzar­e un talento grande e bizzoso.

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Il caso, almeno formalment­e, è per ora rientrato. Adrien, però, non potrà essere in campo il 18 quando la squadra tornerà ad allenarsi insieme e questo lo penalizzer­à di certo: il connaziona­le
GETTY In arrivo Il caso, almeno formalment­e, è per ora rientrato. Adrien, però, non potrà essere in campo il 18 quando la squadra tornerà ad allenarsi insieme e questo lo penalizzer­à di certo: il connaziona­le

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