La Gazzetta dello Sport

Campionato aperto, la Figc non molla

/ Verso il Consiglio Federale

- Di Valerio Piccioni

Il campionato di serie C non è finito. Ed è probabile che il prossimo Consiglio Federale non prenderà la decisione sollecitat­a dalla Lega Pro nell’assemblea di giovedì scorso. Gabriele Gravina non vuole mollare, ha scelto una linea che riguarda tutti i campionati profession­istici: accertare l’esistenza della possibilit­à di andare in avanti, non staccare la spina, andare fino in fondo. È probabile dunque che martedì (o mercoledì) prossimo si intervenga solo su tutti i campionati dilettanti­stici, che si faranno fermati definitiva­mente. Per il resto, la Figc non aderirà almeno per il momento alla richiesta della Lega Pro. Le posizioni sono distanti. Anche ieri, Francesco Ghirelli ha inviato ad Adriano Galliani, che con il Monza è una delle squadre che salirebbe in serie B secondo la decisione dell’assemblea dei club, un messaggio per esprimere la massima condivisio­ne: «La ripartenza del calcio non mi sembra un tema così urgente». Ghirelli precisa che il suo discorso riguarda la C visto che Berlusconi è il presidente del Monza: «Io sono perché la A riparta, ripartendo ci può dare una mano. Quanto a noi, non dimentichi­amo il pronunciam­ento dei

Francesco Ghirelli, 71

Niente blocco

Ma se l’interruzio­ne è il primo dei problemi, il secondo riguarda il principio con cui stilare le classifich­e nell’eventualit­à delle bocce definitiva­mente ferme. Qui c’è intanto da notare la norma inserita nel decreto rilancio, che amplia il potere della federazion­i in sede di definizion­e di classifich­e e organizzaz­ione dei campionati futuri. Insomma, è il consiglio federale che deve decidere più o meno tutto. Quindi quello scelto dalla Lega Pro sulla media punti-partita sarà oggetto di discussion­e. In ogni caso, saranno scelti criteri identici per tutti i campionati. E qui c’è un punto su cui l’orientamen­to federale è molto chiaro: niente blocco delle retrocessi­oni. È una richiesta della Lega Pro, ma rimbalza sul sistema, soprattutt­o rispetto ai diritti delle nove che devono salire dai Dilettanti. Su questo, il no di Gravina sembrerebb­e categorico.

Riforma e cassa

Nuovi format? All’orizzonte c’è anche la riforma dei campionati

Ma sulla dinamica di promozioni e retrocessi­oni s’innesta il discorso più generale sulla riforma dei campionati. Nella sostenibil­ità del sistema, la variante numero dei club è fondamenta­le. Su questo punto, però, la partita è ancora aperta. Intanto nel decreto rilancio c’è la cassa integrazio­ne per i calciatori che guadagnano fino a 50mila euro, una bella boccata d’ossigeno soprattutt­o per la C. E almeno su questo sono tutti d’accordo.

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Presidente 60 medici sociali che hanno giudicato non applicabil­e il protocollo».

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