Maxiblitz contro i clan, 91 arresti «Fiutavano gli affari della crisi»
I timori sono diventati certezze: la criminalità è decisa a sfruttare la crisi derivata dalla pandemia. La Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato 91 tra boss, gregari, estortori e prestanome di due storici clan palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella. In manette sono finiti esponenti di storiche famiglie mafiose come quelle dei Ferrante e dei Fontana. Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione mafiosa,
Gestorsione, intestazione fittizia di beni, ricettazione, riciclaggio, traffico di droga, frode sportiva e truffa. Le attività ferme per il lockdown inducono la malavita a sfruttare l’emergenza, secondo la fotografia della Dda di Palermo. Il gip che ha disposto gli arresti parla di «contesto assai favorevole per il rilancio dei piani dell’associazione criminale». Il blitz è stato eseguito in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e
Campania. Tra gli indagati c’è anche un ex concorrente del Grande Fratello, Daniele Santoianni, che ha partecipato alla decima edizione del reality e ora è ai domiciliari con l’accusa di essere un prestanome del clan. Interessi dei clan vengono fuori tra l’altro negli appalti ai Cantieri navali, nelle attività del mercato ortofrutticolo, nella gestione delle scommesse online e delle slot-machine, nel traffico di droga e nelle corse dei cavalli.