CIAO VETTEL SGOMMA SAINZ
Seb, la Ferrari non rinnova Nel 2021 lo spagnolo con Leclerc
No del tedesco al taglio di ingaggio: Elkann decide per il divorzio
La storia d’amore fra Sebastian Vettel e la Ferrari finisce qui. Il divorzio è stato firmato ieri con un comunicato congiunto, ma l’idillio si era già infranto da un po’. «Mancanza di sintonia», spiega il pilota tedesco. «Non esiste più la volontà comune di proseguire insieme oltre la fine di questo campionato». Succede anche nelle avventure più belle e intense. E quella del quattro volte iridato, giunto a Maranello sulle orme del suo idolo d’infanzia Michael Schumacher, nella romantica speranza di ripeterne i trionfi mondiali con la rossa, è stata una passione lunga sei stagioni. Il rapporto non andrà avanti oltre il 2020, scadenza naturale del contratto che legava Seb al Cavallino, a prescindere da quello che succederà in questo strano campionato destinato (forse) a prendere il via a inizio luglio in Austria.
Mossa anticipata
Le strade si separeranno anche se Vettel dovesse vincere il titolo, chiudendo nella maniera più clamorosa e imprevedibile questo secondo capitolo della sua carriera dopo l’epoca dei successi Red Bull, perché a quel punto sia la Ferrari sia lui avranno preso altre direzioni per il futuro. Così si spiega l’annuncio molto anticipato che lascia liberi entrambi. D’altra parte è già capitato in passato: Niki Lauda abbandonò la rossa da campione del mondo nel 1977; Alain Prost si separò dalla McLaren dopo il titolo vinto nel duello fratricida con Ayrton Senna a Suzuka 1989; Nigel Mansell ruppe con la Williams all’indomani del dominio iridato del 1992 e Fernando Alonso salutò la Renault nel 2006 dopo due Mondiali. «Non è stato un passo facile da compiere, considerato il valore di Sebastian come pilota e come persona — dice il team principal Mattia Binotto —. Non c’è stato un motivo specifico che ha determinato
questa decisione bensì la comune e amichevole constatazione che è arrivato il momento di proseguire il nostro cammino su strade diverse».
Scalzato da Leclerc
Le ragioni dietro il divorzio in realtà ci sono eccome. Le vicende della passata stagione hanno spezzato l’incantesimo che univa Vettel e la Ferrari. L’arrivo del giovane Charles Leclerc, talento cresciuto nel vivaio Academy di Maranello, ha dato il colpo di grazia a un rapporto già messo a dura prova dalle sconfitte degli anni precedenti contro Lewis Hamilton e la Mercedes, condite dai gravi errori di Seb a Hockenheim 2018 e non solo. L’esplosione del monegasco, vincitore a Spa e a Monza, ha tolto centralità nel team alla figura di Vettel, partito a inizio campionato come prima guida. E anche gli sponsor hanno puntato su Leclerc. Il tedesco non si è sentito più il fulcro del progetto della squadra per il futuro. Una sensazione confermata dal fatto che nel frattempo Leclerc, pupillo del manager Nicolas Todt, sia stato confermato in rosso fino al 2024. Inoltre, certi screzi in pista con Charles, sfociati nel contatto ai danni del compagno in Brasile, hanno fatto infuriare i vertici.
Offerto un anno
La trattativa per il rinnovo del contratto è così partita su basi completamente diverse rispetto al 2017, quando Seb era in testa al Mondiale e plenipotenziario nel team, tanto da riuscire a strappare un ingaggio triennale da 36 milioni di euro a stagione. La Ferrari questa volta ha messo sul piatto il prolungamento per un solo anno (il 2021) a pari condizioni economiche con Leclerc, che percepirà circa 12 milioni. Ma Vettel ha rifiutato con decisione, rivendicando il suo “status” di quattro volte iridato, sebbene il ragazzino l’abbia superato in classifica e nelle prestazioni globali del 2019.
Il gran rifiuto
La separazione, viste le premesse, era inevitabile. E l’epilogo si è consumato durante lo scorso fine settimana. L’insistenza di Seb nel non voler accettare una decurtazione dello stipendio 2020 per lo stop causato dal Coronavirus, se non in cambio dell’offerta di un contratto biennale, avrebbe contrariato il presidente John Elkann. Facendo traboccare il vaso. Una versione assai diversa da quella che ha fatto trapelare Vettel: «In questa decisione non entrano in alcun modo in gioco aspetti economici: non è il mio modo di ragionare quando si fanno certe scelte e non lo sarà mai». Adesso il problema sarà convivere da separati in casa fino al termine della stagione. Ma c’è da giurare che Seb non farà favori nella corsa al suo quinto titolo.
Ricciardo bruciato
La Ferrari ha già deciso chi so
Non c’è più la volontà di restare insieme dopo il campionato 2020
Sebastian Vettel
Pilota Ferrari dal 2015
stituirà Vettel nel 2021. Il prescelto è lo spagnolo Carlos Sainz, figlio di una leggenda dei rally e della Dakar, già forte di esperienze con Toro Rosso, Renault e McLaren, a soli 25 anni. È il profilo di pilota ideale per i piani del Cavallino: giovane, non troppo ingombrante per Leclerc e neppure troppo “costoso”. Forse per questo ha bruciato la concorrenza di un pilota formidabile come Daniel Ricciardo, per il quale le porte di Maranello sono rimaste di nuovo chiuse, e di un Alonso tornato a proporsi (pare) per l’ennesima volta ma fuori dal radar di Binotto. La Ferrari rinuncia dunque ai grandi nomi, scommettendo che il ventiduenne Leclerc lo diventerà a breve, e schiera una coppia baby con centravanti e seconda punta. L’ingaggio di Sainz jr dovrebbe essere ufficializzato domani. Per Carlito, costretto anni fa a lasciare la Red Bull dove gli sbarravano la strada Ricciardo e Verstappen, vestire il rosso sarà una gran bella rivincita.
Passo non facile, considerato il valore di Seb come uomo e pilota