Testacoda Roma Zaniolo sprinta, ma Lopez fa crac
Il centrocampista: «Sono tornato» Il portiere: frattura al polso, un mese out
«Il primo è il primo, il secondo è nessuno», pare che ringhiasse orgoglioso il generale Custer, quando decideva di lanciarsi in quelle azioni temerarie che, nel West, costruirono la sua leggenda. Ecco, di primati del genere la Roma farebbe volentieri a meno; invece il destino - ancora una volta - l’ha messa in vetrina per quanto riguarda gli infortuni. Così, dopo il lungo stop dovuto al coronavirus, il primo vero problema fisico è a tinte giallorosse. Pau Lopez, infatti, sabato in allenamento ha subito una microfrattura al polo sinistro, valutata lunedì, che gli costerà 3-4 settimane di stop, pur senza necessitare di intervento chirurgico. Insomma, se davvero il campionato ricominciasse il 13 giugno, lo spagnolo potrebbe
Mirante, poi mercato
In ogni caso, Paulo Fonseca può godere della fortuna di avere recuperato Antonio Mirante, che negli ultimi tempi è stato afflitto da diversi guai muscolari. Il portiere, che il prossimo luglio compirà 37 anni, di sicuro nella prossima stagione resterà nella rosa giallorossa finendo il suo contratto, ma è probabile che possa scalare nel ruolo di terzo. Il giovane brasiliano Fuzato - di cui si dice un gran bene - dovrebbe andare in prestito per farsi le ossa, oppure essere promosso a vice. Se partisse, però, è probabile che sarà il mercato a proporre qualche nome. A gennaio il d.s. Petrachi era interessato a Rafael del Cagliari, che a giugno andrà in scadenza, mentre un altro nome che viene proposto è quello di Emiliano Viviano, ad un passo dal ritorno all’Inter nei mesi scorsi, dopo l’infortunio di Handanovic.
Zaniolo, sì al gruppo
Ma se Lopez ha regalato la prima malinconia della ripresa, chi continua a sorprendere è Nicolò Zaniolo, che ieri ha corso a beneficio degli obiettivi, scaldando il cuore di tutti i tifosi giallorossi In realtà, il centrocampista ha cominciato a farlo già dalla metà di aprile sul «tapis roulant» di casa e dalla scorsa settimana a Trigoria. Non basta. Da alcuni giorni ha cominciato già ad effettuare i cambi di direzione. Quindi, niente di nuovo sotto il sole, ma quanto basta per pensare che, se da lunedì prossimo si comincerà a lavorare in gruppo, lui potrebbe già esserci. Non è un caso, quindi, che lo stesso centrocampista abbia postato una storia su Instagram in cui si vede che corre. E la frase sotto è quella che ogni tifoso della Roma voleva leggere: «I’m back». Sono tornato.
Fonseca e gli abbracci
Di tenore simile, anche se di contenuto diverso, poi, è stata la lettera che Fonseca ha pubblicato su «A Bola». Il senso è chiaro: il calcio, simboleggiato dagli abbracci, in questo periodo di coronavirus gli è piaciuto parecchio. «Da quanto si intravede, so già che tornerò in un mondo che sarà comprensibilmente diverso - ha scritto, tra l’altro, nella lunga lettera -. Protocolli rigidi e necessari stanno trasformando la nostra quotidianità e, quando si tornerà a giocare, bisogna rispettare una serie di altre misure . Ma è difficile per me immaginare di giocare senza la passione dei tifosi e soprattutto di giocare senza quell’abbraccio con cui celebriamo il momento più alto del calcio, il gol. Io come festeggerò? Non abbraccerò più i miei assistenti come faccio di solito? E come sarà confortare i nostri giocatori, nei momenti difficili, senza quell’abbraccio? E come sarà quando vinceremo titoli e trofei senza quell’abbraccio?». Sarà senz’altro strano, ma a pensarci bene, sono proprio casi come quelli di Lopez e Zaniolo la spia della normalità in arrivo.