La Gazzetta dello Sport

OK AL DECRETO RILANCIO PER IMPRESE E FAMIGLIE «COME DUE MANOVRE» E BELLANOVA SI COMMUOVE

Stanziati aiuti per 55 miliardi: 25,6 ai lavoratori, 16 alle aziende Conte: «Sui migranti non si è consumata una battaglia cruenta» Inviate le linee guida alle Regioni per la ripartenza delle attività

- di Alessio D’Urso

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Via libera al Decreto Rilancio, il maxi provvedime­nto da 55 miliardi a sostegno di lavoratori e imprese durante l’emergenza Covid.

Il Consiglio dei ministri lo ha approvato ieri dopo settimane di proposte, fibrillazi­oni interne e limature dell’ultima ora (256 articoli e 464 pagine): una misura che si aggiunge ai 25 miliardi già messi in campo a marzo col decreto Cura-Italia, «un testo complesso, pari a due manovre, un lavoro incredibil­e», ha detto il premier Giuseppe Conte: «Abbiamo impiegato del tempo, ma non un minuto di più del necessario: ci siamo impegnati al massimo. Ci sono 25,6 miliardi a disposizio­ne dei lavoratori e tagliamo 4 miliardi tasse per tutte le imprese, ora la parola passa al Parlamento», ha aggiunto con orgoglio il capo del governo.

La novità più rilevante, 2 dopo un accordo siglato tra Stato e Regioni, riguarda la Cassa integrazio­ne in deroga.

Che sarà autorizzat­a dall’Inps e non più dalle regioni, cui erano stati attribuiti i rallentame­nti delle ultime settimane (solo un lavoratore su 5 finora ha ricevuto finora il trattament­o d’emergenza e i ritardi nella gestione delle pratiche avevano creato forti tensioni tra il presidente dell’Istituto Pasquale Tridico e alcuni governator­i). L’Inps anticiperà il 40% a 15 giorni dalle domande. Anticipo che vale anche per gli altri due ammortizza­tori sociali finanziati dal decreto Cura Italia (5 miliardi) e rifinanzia­ti dal decreto Rilancio (15 miliardi): la Cig ordinaria e l’assegno ordinario erogato dal Fis, il Fondo di integrazio­ne salariale. Le nuove regole si applichera­nno però solo dall’entrata in vigore del decreto per la Cig in deroga e dal 30° giorno dell’entrata in vigore del decreto (cioè da metà giugno) per le altre Cig. Per quanto riguarda invece le imprese (cui andranno 16 miliardi), importante la cancellazi­one della rata Irap di giugno per quelle fino a 250 milioni di euro di ricavi, che dovrebbe fare risparmiar­e a quasi 2 milioni di aziende almeno 4 miliardi di euro, come ha anticipato Conte. Sempre per le aziende è in arrivo anche un credito di imposta al 60% per i canoni di affitto pagati dalle imprese fino a 5 milioni di ricavi o che hanno subito una perdita fino al 50% del fatturato ad aprile. E sempre per le piccole imprese fino a 5 milioni ci sarà anche un meccanismo di contributi a fondo perduto. Confermato il bonus partite Iva per altri 2 mesi: si allungano fino a 30 giorni i congedi parentali retribuiti e raddoppia a 1.200 euro il bonus bababysitt­er per chi ancora non ne ha usufruito, dando la possibilit­à di utilizzare la somma anche per pagare i centri estivi.

È arrivata anche la regolarizz­azione 3 dei lavoratori stranieri irregolari (dopo le sanatorie del 2002, 2009 e 2012).

L’ha annunciata, piangendo ad un certo punto per la commozione, la ministra dell’Agricoltur­a Teresa Bellanova, che a qualcuno avrà ricordato Elsa Fornero, ex ministro del Welfare, in lacrime nel 2011 nell’annunciare le misure di austerity. La regolarizz­azione dei braccianti agricoli e di colf e badanti nel settore domestico, frutto di un lungo braccio di ferro tra i Cinquestel­le, è stata adottata «per favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari»: «Mi riferisco all’articolo 110 bis, ora gli invisibili saranno meno invisibili», ha aggiunto la ministra con la voce rotta dall’emozione: «E possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato». Alla filiera agricola sono stati destinati 1 miliardo e 150 milioni di euro: «Gli interventi saranno finalizzat­i ai settori che hanno più sofferto, il florovivai­smo, gli agriturism­i e la filiera del vino». «E sui braccianti non è stata una battaglia cruenta», ha chiosato il premier. Per il sostegno a colf e badanti (reddito di emergenza) sono stanziati 500 milioni.

Il governo ha puntato pure 4 su Sanità e Ecobonus.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato nuove assunzioni: «Dei 3,25 miliardi destinati alla Sanità dal decreto, 240 milioni saranno destinati a nuove assunzioni, tra le quali quelle di 9.600 infermieri da

Dopo vari slittament­i via libera al decreto con le misure di sostegno all’economia: la Cig in deroga sarà autorizzat­a dall’Inps e non più dalle regioni. Da lunedì le riaperture di bar e ristoranti: le linee guida del ministro Boccia (nella foto) inviate ai governator­i. Spostament­i tra regioni solo da giugno

impiegare sul territorio». Verranno erogati anche 40 milioni per i disabili. L’altro fronte su cui il Cdm si è concentrat­o è è stato quello degli Ecobonus: per alcuni interventi di riqualific­azione energetica la detrazione salirà al 110%. Cioè per una spesa di 100 euro, lo Stato ne restituirà 110 come detrazioni fiscali nel corso di 10 anni (o 5 per alcuni tipi di interventi). In alternativ­a, il meccanismo dello sconto in fattura: ovvero sarà possibile ottenere lo sconto del 100% direttamen­te dall’impresa che ha effettuato i lavori, non pagando nulla e lasciando poi all’impresa la possibilit­à di ottenere lo sconto fiscale. La misura varrà sia per i condomini sia per le prime case. Tra le altre misure previste dal decreto, predispost­o anche il rilancio del settore del turismo con un bonus per il pagamento di servizi per le famiglie con Isee fino a 40 mila euro: sarà pari a 500 euro per un nucleo familiare, scenderà a 300 euro per le famiglie composte da due persone e 150 euro per i single. «La prima rata Imu per gli alberghi e gli stabilimen­ti balneari sarà abolita», ha precisato Conte.

Da lunedì, intanto, ripartono 5 alcune attività sul territorio: le linee guida del governo sono state inviate alle regioni.

Nel giorno in cui i dati del contagio hanno mantenuto il trend degli ultimi giorni, con il calo dei malati - 809 unità, martedì erano stati 1.222 - e delle terapie intensive (893 persone, 59 in meno rispetto a martedì), oltre a 3.502 guariti in più (195 purtroppo le vittime), i documenti tecnici Inail riguardant­i negozi, bar, ristoranti, spiagge, estetisti e parrucchie­ri - aperti 7 giorni su 7 - hanno fissato paletti molto stringenti, a partire dal noto distanziam­ento di 2 metri tra i tavoli dei ristoranti. Numerosi locali, soprattutt­o quelli piccoli, non riaprirann­o nemmeno perché sarà impossibil­e far rispettare le distanze senza andare in perdita. Per ora, infine, i trasferime­nti tra le regioni «restano congelati»: non arriverann­o prima di giugno.

Gli invisibili da oggi sono meno invisibili Lo Stato più forte del caporalato

Abbiamo lavorato non un minuto in più del necessario... Giuseppe Conte Presidente del Consiglio

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ANSA In conferenza Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte risponde alle domande dei giornalist­i dopo l’approvazio­ne del decreto
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Teresa Bellanova Ministro delle Politiche Agricole

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